Piazza Arcoleo: i dissuasori della discordia

Fanno discutere i dissuasori collocati in piazza Arcoleo per impedire il parcheggio disordinato. I lavori devono ancora concludersi ma c’è già chi ne chiede la rimozione. Abbiamo chiesto ad alcune persone che lavorano attorno alla piazza cosa ne pensano. «Li ritengo utili – dice Gianfranco Grasso - perché così le auto non parcheggiano sulla piazza.  Le strisce pedonali sono sempre occupate e i pedoni, specie le mamme con i passeggini o i disabili hanno difficoltà a passare». «Non ne vedo l’utilità» afferma, invece, Mario Strano: «se un posto non deve essere più un parcheggio basta mettere un servizio d’ordine. Piazza Arcoleo è una rara piazza ottagonale, per valorizzarla bastava collocare delle fioriere». Molto critica verso i dissuasori la signora Gaetana Guglielmino: «sono antiestetici e controproducenti non possiamo lavorare più, i posti sulle strisce sono sempre occupati, non possono fermarsi per una sosta breve né i clienti, né i fornitori». Dario Di Bella ritiene i dissuasori non eleganti e sottolinea che prima di eseguire questi lavori non è stata chiesta l’opinione di chi lavora qui. Ci sarebbe bisogno di altro, come un passamano per salire le scale e una migliore illuminazione visto che la sera piazza Arcoleo è buia.
Gli architetti infiammano la discussione. Critico il consigliere provinciale architetto Salvo Patanè, che chiede la rimozione dei “birilli”: «Se c'era una cosa da fare, questa era l'esatto opposto di ciò che  è stato fatto. Bisognava ricucire con elementi ortogonali all'asse viario, lo spazio adesso segato in due da file di birilli assecondando con ciò  la dilatazione naturale nord-sud della piazza ridotta a scarto viario, oppure molto più semplicemente lasciare ai Vigili urbani il compito di presidiarla contro l'assedio delle macchine. Molto altro ancora, si può pensare come ad esempio dare centralità alle due esedre sfruttando il naturale anfiteatro dei gradini e la differenza di quota con il piano viario». Replica il dirigente comunale della IV area, l’architetto Venerando Russo, stupito dalle valutazioni di Patanè: «la preparazione conosciuta dell’arch. Patanè evidentemente, è rimasta schiacciata dall’avvio della campagna elettorale» e aggiunge: «le alternative valutazioni tecniche dell’arch.Patanè, come la ricucitura con elementi ortogonali all’asse viario non può essere trattata con lavori di arredo urbano e, in ogni caso, non in questa fase, semmai all’epoca in cui è stata rifatta a pavimentazione di piazza Duomo: soluzione mai contesta dall’arch.Patanè».
Maria Gabriella Leonardi
20 marzo 2012

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