In questo periodo di crisi possiamo imparare dalla forza di volontà di due diversabili giarresi

I giorni difficili di crisi economica che l’Italia sta vivendo ci fanno riflettere su cosa è davvero importante nella vita e mettono alla prova la nostra capacità di reagire ai problemi che incontriamo nel nostro cammino. In questi momenti si vede lo spessore di una persona e si possono meglio apprezzare storie come quella di Venera Contarino e di Nunzia Trovato che, pur vivendo sulla loro pelle la diversabilità, non solo non si sono arrese alla difficoltà ma, attraverso l’attività di volontariato, aiutano altri diversabili.
Venera Contarino è responsabile della sezione giarrese dell’Unione italiana ciechi (Uic). Grazie a un protocollo d’intesa tra il Comune e l’Uic, all’interno del palazzo delle culture è attivo uno sportello che si rivolge a utenti di tutto il distretto socio-sanitario ove sono state stimate circa 600 persone non vedenti o ipovedenti. «Cerchiamo di coinvolgere persone spesso ai margini della società che possono cadere in depressione – racconta Vera Contarino –. Ci occupiamo anche di prevenzione e di fornire, grazie al nostro centro di Catania, gli ausili per i non vedenti». 
Chi a un certo punto della sua vita, per motivi vari, si ritrova disabile sperimenta una moltitudine difficoltà; tra queste, le barriere “mentali” che gli altri costruiscono, anche senza rendersene conto, verso i disabili. A volte anche il pietismo può ferire: «il non vedente – spiega la Contarino – è abile diversamente, non è un minorato mentale e può lavorare in tanti impieghi. C’è la necessità di supportare le persone sole che hanno bisogno di sentirsi con la stessa dignità e le opportunità che hanno gli altri. Io sono anche andata a cercare alcuni non vedenti che stavano relegati dentro casa per aiutarli a vivere la vita». Per sostenerli in questo reinserimento nella vita sociale, l’Uic di Giarre ha ottenuto quattro unità di servizio civile per i non vedenti del distretto, che così potranno essere accompagnati nelle piccole commissioni quotidiane, come fare la spesa o ritirare una ricetta medica.
Sulla stessa linea d’onda anche Nunzia Trovato, referente in Sicilia dell’associazione Aniep, associazione nazionale per la promozione e la difesa dei diritti civili e sociali degli handicappati. A Giarre, l’associazione ha sede nei locali del centro Cusmano; qui il 3 gennaio i soci si ritroveranno per giocare a tombola. «I disabili non hanno bisogno solo di assistenza ma anche di sentirsi protagonisti- spiega Nunzia Trovato -. La difficoltà più grande che incontriamo è quando si sentono passivi: a volte, non si rendono conto di quanto possono dare anche per via della superprotezione o dell’assistenzialismo che ricevono dagli altri, anche in buona fede. Con l’associazione cerchiamo di superare queste barriere, oltre a quelle architettoniche come gradini o ascensori stretti per le carrozzine». 
L’anno prossimo l’Aniep a Giarre festeggerà la maggiore età: 18 anni passati a promuovere i diritti dei disabili: «è vero – conclude Nunzia Trovato – abbiamo bisogno degli occhi, delle braccia e delle gambe degli altri, ma anche noi abbiamo tanto da dare agli altri».

Maria Gabriella Leonardi

27 dicembre 2011

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