In oltre settemila assistiti dal "Banco"


A Giarre e dintorni sono ben 7244 i poveri assistiti con i viveri del Banco alimentare. Il dato è emerso ieri durante la presentazione della Giornata nazionale della Colletta alimentare, in programma sabato 29. L’incontro, organizzato dal Centro culturale di Giarre, si è svolto nella “Sala Romeo” del palazzo delle culture. Gli scorsi anni, per la Giornata della Colletta alimentare veniva chiesto a tutti di fare un po’ di spesa in più per i poveri. Quest’anno, in piena crisi, viene chiesto di condividere la propria spesa; gesto che sarà come “accendere un accendino nel buio”. Su come la crisi tocchi anche Giarre la dott. Maria Grasso, responsabile Caritas della parrocchia San Francesco ha testimoniato:«Sono aumentati i poveri: si rivolgono a noi anche persone con uno stipendio e che non arrivano a fine mese. E poi ci sono tantissimi stranieri che mancano di tutto, alcuni vivono dentro le auto oppure in tanti dentro una casa». La Colletta alimentare di sabato rifornirà il Banco alimentare che, a sua volta, rifornirà gli enti assistenziali. A Giarre e dintorni sono 35 gli enti convenzionati con il Banco, di questi 10 parteciperanno sabato alla colletta con i propri volontari dinanzi a 28 supermercati della zona. Presente all’incontro anche l’arch.Romano amministratore unico della “Platania Srl”. «Il successo della Colletta non sarà dato solo dal numero di tonnellate di alimenti che raccoglieremo – ha affermato Massimo Palumbo, responsabile regionale del Banco alimentare – ma anche dagli incontri che suscitano carità fra le persone. E poi la Colletta è un gesto di popolo». Anche Luigi Piccinini, responsabile della Colletta alimentare per la Sicilia orientale ha sottolineato l’importanza delle relazioni umane che nascono nella Giornata della Colletta. «La verifica che la Carità è diventata legge della vita – ha aggiunto Enrico Rizza, del Banco di Solidarietà - sarà la letizia, il modo in cui cominciamo ad amare i figli, la moglie, e chi ci sta più prossimo».
Maria Gabriella Leonardi
(pubblicato su LA SICILIA del 25 novembre 2008)

Commenti

Anonimo ha detto…
ma quando non ci sara' piu' nulla da vendere, questi signori cosa faranno?
io penso, che abbandoneranno la nave.