Treni in ritardo, i passeggeri non vengono avvisati e restano "ostaggio"

E’ stato un giorno di passione ieri per i pendolari che quotidianamente viaggiano sulla tratta ferroviaria Messina Siracusa. Alle 2 del mattino si è, infatti, verificato un guasto ma tre ore dopo i pendolari che da Messina partivano per Siracusa non erano stati avvisati e hanno dovuto patire non solo il ritardo ma pure una vicenda “fantozziana”. A raccontarla è Giosuè Malaponti, presidente del Comitato pendolari siciliani – Ciufer: «Il treno 3865 arrivato a Taormina viene stoppato per un guasto tra Taormina e la stazione di Fiumefreddo di Sicilia. I tempi di attesa si allungano e viene inviato un bus sostitutivo alla stazione di Taormina con soli 16/20 posti, lasciando così buona parte dei pendolari a terra. Al danno la beffa, mentre i pendolari rimasti a terra aspettavano l’arrivo di un secondo bus veniva fatto partire il treno regionale 3865 lasciando a terra tutte le persone che erano fuori ad aspettare il bus sostitutivo».
Malaponti evidenzia che nessuna tempestiva informazione è arrivata ai pendolari da parte di chi opera e gestisce sia il trasporto che l’infrastruttura ferroviaria. Nessun numero telefonico da poter chiamare. Inoltre, confrontando le informazioni apparse sul portale Fsnews.it Malaponti si chiede perché se l’inconveniente tecnico era già in programma dalle ore 2.30 i bus sostitutivi non hanno funzionato così come previsto. «Chi paga per tutto questo? Chi risarcirà i pendolari per le ore di lavoro perse e da recuperare?».
Ma i disagi sono proseguiti anche nel pomeriggio a scapito degli ignari passeggeri. Il treno che da Catania parte alle 16:25 giunto a Giarre è rimasto fermo mezz’ora prima della ripartenza, con i pendolari “sequestrati” a bordo. Se fossero stati avvisati prima i pendolari avrebbero potuto organizzarsi con un altro mezzo o con mezzo proprio. «Questo ci preoccupa – aggiunge Malaponti - perché la Regione ha firmato un contratto di servizio con Trenitalia sino al 2026. Trenitalia paga a Rete ferroviaria italiana (chi gestisce le stazioni) il servizio di tempestiva informazione nelle stazioni, anche se chiuse, ma in realtà è un servizio che non c’è. Ci attenzionavano di più quando la Regione non aveva competenze che oggi che il Dipartimento regionale trasporti ne ha competenza. E il Dipartimento non risponde a quanto noi segnaliamo di volta in volta».
Fuoriosi i pendolari mentre sono ostaggio dei treni fermi o in ritardo ma poi molto spesso, finito tutto, non vanno avanti con le segnalazioni agli organi preposti
Malaponti ha quindi preso contatti con l’assessorato regionale alle infrastrutture e chiede al governatore Musumeci e all’assessore regionale ai trasporti Falcone «di fare luce su questo enorme disagio/disservizio procurato a migliaia di utenti del trasporto ferroviario, tenuto conto che la Regione Siciliana paga all’impresa Ferroviari Trenitalia Spa 111,5 milioni di euro per il trasporto ferroviario e che anch’essa viene danneggiata da questi problemi tecnici, sempre più frequenti, alle infrastrutture ferroviarie».
MGL
12 maggio 2018

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