Due start up di Giarre

Non solo crisi. La Giarre che non t’aspetti è quella delle start up che ieri è stata tra i protagonisti di un seminario dell’associazione ingegneri ionico-etnei, tenutosi nel centro di sperimentazione mondiale moto di Pirelli, che ha sede (chi l’avrebbe mai detto) nella zona artigianale di Trepunti.
Salvo Pennisi, direttore delle attività di sperimentazione della “Pirelli moto” spiega: «Da qui noi gestiamo tutte le attività di sperimentazione per i due brand del nostro gruppo: Pirelli e Metzeler. Teniamo le nostre attività collaterali di sperimentazione in Brasile e in Indonesia ma, in realtà, serviamo quattro stabilimenti principali di produzione in Germania, in Cina, in Indonesia e in Brasile».
Vi lavorano 35 persone: ingegneri, tecnici specializzati, operai, ma non solo.
Dietro questa realtà c’è una lunga storia dietro. «Noi siamo nati in Sicilia – spiega Pennisi - la Pirelli aveva un grosso stabilimento produttivo a Villafranca Tirrena. Il polo mondiale di produzione pneumatici moto della Pirelli era lì e vi nacque negli anni ’60. Lì nacquero le nostre attività di sperimentazione. Quando la Pirelli, dopo avere acquisito la Metzeler, decise di creare un polo europeo in Germania realizzò che, comunque, le attività di sperimentazione, per una serie di ragioni, era più opportuno tenerle in Sicilia. Si decise di istituire a Giarre il Centro di sperimentazioni nel 1992.
«Ci consideriamo una start up. In occasione della nostra riquotazione in borsa, alla fine dello scorso anno, il nostro refrain pubblicitario è stato “Siamo una start che ha 145 anni” e contiamo di reinterpretare il modo di fare industria e di “aggredire” i mercati».






Sono sei le start up a Giarre. Tra queste, ieri erano presenti al seminario anche i fondatori della società “Made simple srl”, Armando Magro, Giuseppe Monforte e Gregorio Russo. La loro start up sviluppa il progetto “Site Assistant”:
«La nostra - spiegano gli ingegneri Monforte e Russo - è una piattaforma per la gestione, il project management dei cantieri. E’ nata dall’esigenza di risolvere i problemi che si riscontrano nella gestione dei cantieri. Da ingegneri abbiamo riscontrato più volte problemi nella raccolta e gestione dei dati. L’ingegnere andava in cantiere con il suo geometra, prendeva appunti, era sempre più importante la mole dei dati da elaborare. Adesso l’ingegnere non ha più il geometra dappresso, si porta il suo smartphone e scatta centinaia di fotografie che diventano per noi il mezzo di trasporto dell’informazione: alla foto attacchiamo l’informazione necessaria per gestire tutto il cantiere. La nostra app, che opera sul telefono, invia le foto, con le informazioni attaccate, alla web app che opera su qualsiasi computer purchè collegato a internet  e che restituisce tutta l’informazione necessaria per il project management del cantiere».
MGL
6 maggio 2018

Commenti