Giarre in Consiglio continua il batti e ribatti tra maggioranza opposizione contro minoranza danniana

Sono sempre più sedute di Consiglio comunale al veleno quelle giarresi. Giovedì, in via preliminare, il sindaco è stato attaccato dall’opposizione per non avere coinvolto il civico consesso nella decisione di opporsi alla delibera della Corte dei Conti che profila il dissesto del COmune. D’Anna è stato accusato di sgarbo istituzionale e di non avere competenza in questo atto. Il primo cittadino ha rivendicato che la competenza a resistere in giudizio è della giunta che dà mandato al sindaco e ha spiegato la decisione presa con il poco tempo a disposizione per predisporre l’atto, assicurando disponibilità a trattare l’argomento tutte le volte che sarà chiesto.
La maggioranza-opposizione ha poi approvato un atto di indirizzo dalle consigliere Antonella Santonoceto e Giusi Savoca perché il Comune acquisti un mezzo asfaltante. L’atto è passato con 9 voti a favore, 3 contrari e 4 astenuti. Per la minoranza danniana il mezzo è una cattedrale nel deserto. Perplessa anche la dirigente Pina Leonardi che ha affermato di non conoscere le caratteristiche del mezzo e che il Comune non dispone di personale per manovrarlo. Critiche dalla Santonoceto e dalla Savoca, secondo cui il veicolo può essere acquistato anche usato o in leasing e può essere guidato anche da operai comunali.
Bocciato poi un atto di indirizzo dei danniani Armando Castorina e Rosy Finocchiaro perché siano reimpiegate per interventi nella zona artigiana le somme incamerate dal Comune dalla recente vendita di un capannone. Dall’opposizione Leo Patanè ha spiegato che gli atti di indirizzo sono inefficaci visto che l’amministrazione spesso non vi dà seguito e ha quindi presentato una proposta di deliberazione per una variazione di bilancio volta a recuperare 200mila euro da destinare ad interventi nella zona artigianale.
Per Francesco Cardillo il batti e ribatti tra maggioranza e minoranza non è utile per la città.
Giannunzio Musumeci ha poi accusato l’ex presidente della III commissione consiliare Francesco Cardillo di non avere voluto affrontare le delibere della corte dei conti per tutelare qualcuno fuori dal Comune. Affermazione contro cui ha protestato lo stesso Cardillo, che ha spiegato di non avere avuto il tempo di trattare il tema, supportato dal presidente Francesco Longo che ha accusato Musumeci di mancato rispetto istituzionale.
MGL
14 aprile 2018

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