Giarre, due proposte per la zona artigianale

Un bancomat per il Comune di Giarre. La zona artigianale di Trepunti, secondo gli artigiani, è stata questo. Senza, infatti, gli introiti derivanti dalle vendite e dagli affitti dei capannoni il Comune avrebbe dissestato molti anni fa.
In cambio però il Comune ha fatto pochissimo per la zona artigianale, se non interventi minimali.
In un Consiglio comunale diviso sono state presentate, nell’ultima seduta, due proposte per interventi nella zona artigiana: una è non passata l’altra si. La prima è stata avanzata dai consiglieri “danniani” Armando Castorina e Rosy Finocchiaro che hanno presentato un atto di indirizzo affinchè l’amministrazione impegni le somme derivanti dal recupero dei crediti vantati dall’ente nei confronti dei locatari e quelle dell’ultima vendita di un capannone per realizzare opere volte al ripristino della sicurezza nell’area produttiva e la valorizzazione della stessa ad esempio attraverso il ripristino della segnaletica, dei cancelli di accesso, della videosorveglianza, la piantumazione di essenze arboree e altro.
Com’è noto l’amministrazione comunale non ha più la maggioranza in Consiglio comunale per cui l’atto di indirizzo non è passato. Dall’opposizione-maggioranza, sullo stesso tema il consigliere Leo Patanè ha presentato una variante al Bilancio con cui si destinano circa 200mila euro per la riqualificazione della zona artigianale, tramite interventi come la rimozione del muro che costeggia la ss14, migliorie al manto stradale, al verde e altro. Le somme saranno reperite soprattutto dalle locazioni dei capannoni e, in parte, dalle alienazioni. L’opposizione, insieme al presidente Longo, si è astenuta al momento del voto dell’atto di indirizzo dei “danniani” perché, come ha spiegato Patanè: «Spesso gli atti di indirizzo del Consiglio non vengono attuati dall'Amministrazione o per mancanza di volontà o per mancanza di risorse. Invece la variante è un atto concreto che individua le somme necessarie e quindi ha maggiori probabilità di raggiungere il risultato sperato». 
Aldilà delle divisioni politiche la zona artigianale non può più aspettare.
MGL
19 aprile 2018

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