Giarre, cronistoria della crisi/4 Cosa c'è da aspettarsi

La crisi politica tiene ancora banco a Giarre, adesso si comincia a pensare ai prossimi passi. Per l’amministrazione non avere più i numeri in Consiglio comunale potrebbe far diventare il futuro ancora più difficile. Con la nascita del nuovo gruppo consiliare dovranno essere rifatte le commissioni e una possibile conseguenze di quanto accaduto potrebbe essere la perdita della presidenza di qualche o di tutte le commissioni, gli organi che predispongono gli atti che devono essere portati in Consiglio comunale. Nel 2015 durante la sindacatura Bonaccorsi l'opposizione prese 4 commissioni e ne lasciò una ai consiglieri di minoranza che sostenevano l’amministrazione.
Ma come sarà la nuova opposizione? Dal gruppo “Partecipazione è democrazia” la capogruppo Giusi Savoca si dice stupita per l’accaduto, avrebbe piacere ad avere un confronto con il sindaco e precisa di avere votato gli emendamenti nella certezza che non sarebbe stato bloccato il bilancio. Più duro Maurizio Arena, favorevole a un ritorno anticipato alle urne e pronto a chiedere la sfiducia al sindaco. Entrambi rivendicano di avere approvato emendamenti utili per la città.
Sul fronte opposto si susseguono riunioni per fissare i prossimi passi da compiere. Fa discutere la scelta anomala non solo di ritirare l’incarico a un assessore ma pure il tagliare i ponti con tre consiglieri che andando via hanno reso maggioranza l’opposizione. Non c’erano alternative? «In una riunione a tutta la maggioranza era stato chiesto di fare un passo indietro per andare avanti insieme– afferma il segretario politico di Città viva, Fabio Cavallaro -. Se viene tracciata una linea da seguire e quella è la linea dell’amministrazione e nei comportamenti poi si fa tutto l’opposto è normale che si creino degli squilibri. Il problema non era il nuovo gruppo, ma se questo gruppo vota in un modo non concordato. Da un anno e mezzo l’amministrazione D’Anna ha accelerato i bilanci arretrati e ora si ritrova con nuovi ritardi causati dai suoi».
Fino a qualche anno fa venivano nominati dal Consiglio anche i revisori dei conti. La normativa è cambiata e questo Consiglio non li eleggerà. Il mandato degli attuali scade l’1 ottobre e i successori saranno nominati per sorteggio. Potrebbero essere sorteggiati anche professionisti di altre province che potrebbero essere presenti al Comune raramente mentre gli attuali revisori sono presenti due volte la settimana. L’ente non ha da anni un dirigente, gli uffici finanziari non hanno un’organizzazione ottimale, la situazione economica è precaria e la non vicinanza dei revisori dei conti potrebbe portare ulteriori rallentamenti. Come una corsa ad ostacoli con ostacoli sempre più alti.
MGL
17 febbraio 2018

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