Giarre, la maggioranza "ristretta" riconosce 6 debiti fuori bilancio

 La maggioranza che in Consiglio comunale sostiene il sindaco D’Anna per ora ancora tiene ma all’orizzonte ci sono sempre divisioni. L’ultima, in ordine di tempo, dovrebbe essere quella palesatasi nella seduta di giovedì sera, quando all’ordine del giorno c’erano i debiti fuori bilancio nei confronti di ditte che hanno eseguito lavori di rimozione della cenere vulcanica 4 anni fa ma che non si sono rivolte al giudice per ottenere il pagamento di quanto loro dovuto dal Comune. Nessuno scontro in aula stavolta, solo due sedie vuote, quelle dei consiglieri Maurizio Arena e Giuseppe Leotta, che dai presenti sono state interpretate come una spaccatura all’interno del gruppo di “Giarre èvviva”.
Il civico consesso si era riunito in seconda convocazione per cui il quorum per rendere valida la seduta era più basso e soli 7 consiglieri di maggioranza hanno potuto riconoscere e approvare 5 debiti fuori bilancio senza sentenza. I presenti erano i consiglieri Savoca, Camarda, Cardillo, Castorina, Di Prima, Finocchiaro e Maccarrone. Assenti, oltre ad Arena e Leotta, tutta l'opposizione, il presidente del Consiglio Francesco Longo e la vice Patrizia Caltabiano. La seduta è stata presieduta dalla consigliera Giusi Savoca, in quanto consigliera più votata tra i presenti.
Come riferisce il presidente della III commissione Francesco Cardillo, questi debiti fuori bilancio giunti in aula 4 anni dopo e senza una sentenza di tribunale hanno suscitato numerose perplessità e acceso un dibattito: i consiglieri avevano chiesto,  in commissione, rassicurazioni agli uffici e che siano accertate eventuali responsabilità riguardo alla procedura e alla tempistica della proposta di delibera per il loro riconoscimento. Favorevole è il parere dei Revisori dei conti. «Con pervicacia – sottolinea Cardillo – si sono voluti approvare questi debiti e a rafforzare la bontà di questa scelta ci sono anche le sentenze emesse per altri debiti analoghi».
Cardillo fa ancora parte di “Giarre èvviva”, sono note le sue divergenze in seno al gruppo e da più parti si attendeva la sua uscita per costituire in Consiglio il gruppo di Forza Italia. Ha fortissimamente voluto questa approvazione e in aula ha sottolineato che un'amministrazione comunale deve garantire a chi svolge dei lavori per il Comune che sarà pagato e ha elogiato il senso di responsabilità dei presenti.
Peraltro, se le ditte a cui spettano questi pagamenti si rivolgessero al giudice per vedersi riconosciuto questo loro diritto per il Comune ci sarebbe un aggravio di costi, tra spese legali e interessi. 
Approvato poi un altro debito riguardante un esproprio, mentre altri tre debiti sono stati rinviata in quanto era necessario il parere del dirigente su un emendamento.
MGL
30 dicembre 2017

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