Giarre, senza dimora stende panni dentro presidio. Asp si è già rivolta ai carabinieri

Foto Di Guardo
Panni stesi al sole appesi a un filo disteso tra due alberi nei viali esterni dell’ospedale di via Forlanini, accanto alle auto parcheggiate dal personale sanitario e dagli utenti. L’ultima frontiera della regressione del presidio ospedaliero “San Giovanni di Dio e Sant’Isidoro” è stata toccata. I vestiti appesi non appartengono a pazienti ma, come si apprende dalla stessa Azienda sanitaria provinciale, ad un senza fissa dimora con cui è anche difficile rapportarsi,  come ha potuto sperimentare il personale del presidio. Questa persona va e viene. L’Asp non sa chi sia ma ha già chiesto in passato di intervenire agli organi preposti, inclusi i carabinieri.
Non è la prima volta che un ospedale viene usato come rifugio da un senza fissa dimora: casi analoghi si sono verificati anche negli ospedali di Catania, ove i senza dimora sono tantissimi. E non è la prima volta poi che un senza dimora utilizza come rifugio l’ospedale “San Giovanni di Dio e Sant’Isidoro”. Già nel 2012 era stato sempre il Tribunale per i diritti del malato a segnalare all’interno del presidio ospedaliera la presenza di una donna senza fissa dimora che lavava i propri panni all’interno dei locali del nosocomio per stenderli poi alle finestre della sala d’aspetto. Come spesso accade in questi casi, la signora di cinque anni fa soffriva di disturbi di tipo psichiatrico e per questo non era facile da aiutare. Per questo è più complicato di quanto potrebbe sembrare coniugare l’umanità verso chi è più fragile con l’esigenza di garantire l’igiene e la salute all’interno di un ospedale.



Il presidio di via Forlanini presenta poi un’altra particolarità: è un edificio molto grande e in alcune parti è stato in pratica svuotato. Vi sono locali inutilizzati ove facilmente qualcuno può introdursi sfuggendo ad ogni controllo.
MGL
29 novembre 2017

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