Giarre, prosegue la causa contro la chiusura del pronto soccorso

Si tornerà in tribunale il 9 aprile 2018 per la causa contro la chiusura del pronto soccorso di Giarre che alcune associazioni hanno avviato contro l’Asp.
Dopo che il Tar ha dichiarato di non essere competente su questo argomento la causa è sottoposta al giudice ordinario, dove i tempi sono più lunghi. I ricorrenti sono l’associazione l’Agorà, rappresentata da Andrea La Ganga, I volontari di Madre Teresa (Francesco Camuglia), Città viva (Angelo D’Anna, in qualità di rappresentante legale), il Centro di aiuto alla vita (Salvo Garraffo), Riposto bene comune (Salvatore Pennisi), Per un’altra Giarre (Pino Esposito), Comitato spontaneo dei cittadini (Angelo Larosa), Associazione maestri cattolici di Giarre (Mariangiola Garraffo), Confconsumatori (Carmelo Calì), TdM (Pino Patanè) e gli ex consiglieri Gabriele Di Grazia e Tania Spitaleri. A rappresentarli, a titolo gratuito, l’avv. Giovanni Parisi.
Il processo è nella fase istruttoria a settembre si è tenuta una prima udienza. Ad aprile il giudice ammetterà i mezzi istruttori richiesti dalle parti in base alla rilevanza che hanno al fine della decisione e stabilirà se è necessaria una ulteriore udienza istruttoria o se la causa può essere decisa con gli elementi a disposizione.
Le associazioni hanno chiesto che il giudice disponga una consulenza tecnica d’ufficio per accertare la difficoltà di un mezzo di soccorso a raggiungere il Dea di II livello partendo dall’ultimo comune del distretto: questo è infatti uno dei parametri previsti dalla legge. Da Castiglione sino al Cannizzaro c’è oltre un’ora di percorrenza e per questo stesso motivo in Calabria è stato riaperto un pronto soccorso.
L’Asp chiama a testimoniare la dott.ssa Maria Grazia Lauria e il dott. Salvatore Scala sulle condizioni scadenti del pronto soccorso sin dal 2012 che ne giustificavano la chiusura.
MGL
7 dicembre 2017

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