Giarre, lettera del sindaco ai presidi contro i messaggi d'odio per mancata chiusura scuole per allerta meteo

Una “pioggia” di critiche e di insulti è caduta sul Comune e sulla persona del sindaco, attraverso i social network, lo scorso 15 novembre, a seguito di un bollettino meteo della Regione. La pagina facebook del Comune è stata “tempestata” di critiche e messaggi per via della mancata chiusura delle scuole. Autori gli studenti, ma per la verità anche a qualche genitore e a qualche insegnante non dispiaceva la chiusura delle scuole. E nell’epoca delle fake news non poteva mancare pure la bufala confezionata ad hoc: un falso avviso di chiusura delle scuole per allerta meteo che riprendeva un vecchio post del Comune ma con la data modificata. E da lì un uragano di polemiche on line a cui l’indomani è seguita una bella giornata di sole, vera però. Insulti per nulla e nessuno che si è scusato.
La burrasca di insulti web aveva però lasciato il segno e così il primo cittadino ha scritto una lettera a tutte le scuole di Giarre. «Gentilissimi dirigenti scolastici e rappresentanti del Consiglio di istituto – ha scritto - questa amministrazione intende riprendere l’incresciosa situazione alimentata lo scorso 15 novembre sui social network che ha generato disorientamento ed allarme alla collettività per un bollettino meteorologico diramato dalla Regione Siciliana e falsificato da un utente di facebook che annunciava impropriamente la chiusura delle scuole giarresi.
«Il Comune di Giarre – continua la missiva – è stato altresì oggetto di uno smodato e ingiustificato attacco mediatico con centinaia di messaggi spesso dai contenuti irrispettosi che hanno di fatto leso la dignità di un organo dello Stato e che non può essere sottaciuto e sottovalutato.





«L’amministrazione comunale – conclude la lettera- chiede alle ss.ll. di promuovere degli incontri all’interno dei propri istituti per sensibilizzare la “coscienza civile” degli alunni e promuovere la riflessione sull’importanza del rispetto delle autorità, delle istituzioni tutte e sulla differenza tra il diritto di opinione e di critica costruttiva sempre auspicabile, e lo sterile atteggiamento di contrapposizione e di denigrazione».
Insomma, D’Anna in versione Boldrini di casa nostra? Anche la presidente della Camera Laura Boldrini, infatti, spesso bersaglio e vittima di insulti, è stata promotrice di iniziative sensibilizzazione. Tra queste ha appoggiato anche la campagna lanciata dal Consiglio d’Europa intitolata “No hate speech movement” (Movimento contro il linguaggio d’odio).
Ma la lettera di D’Anna ha suscitato quasi le stesse reazioni che suscitano spesso le iniziative della Boldrini: ulteriori scherni on line al “Comune sotto attacco mediatico”, ad opera non di ragazzi, ma di adulti.
Qualche dirigente scolastico, invece, ha preso sul serio l’invito del sindaco e ha diramato a scuola una circolare per riflettere sull’accaduto. E chissà che non sia il caso di farci anche un tema. Ma nel compito, di certo, gli studenti non si lascerebbero andare ad insulti gratuiti.
MGL

3 dicembre 2017

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