Giarre, protocollo per prevenire suicidi in carcere

L’Asp di Catania e la Casa circondariale di Giarre hanno sottoscritto un protocollo d’intesa per la prevenzione del rischio di autolesionismo e suicidio d

ei detenuti. Il protocollo mira ad attenuare gli effetti traumatici conseguenti la privazione della libertà, tutelare l’incolumità fisica e psichica dei detenuti, individuare il sorgere di situazioni di rischio suicidario, creare le migliori condizioni per le attività trattamentali di recupero dei condannati e di sostegno degli imputati.
Grazie a questo protocollo saranno eseguiti interventi a più livelli per individuare per tempo soggetti a rischio. 
Per i nuovi detenuti, viene previsto che i sanitari esprimano un giudizio del livello di rischio. In linea di principio si eviterà l’allocazione di un nuovo detenuto in cella singola, soprattutto se il soggetto può essere definito “proveniente dalla libertà”. Elementi tratti dal reato e/o da eventuali precedenti detenzioni, se favorevoli, potranno privilegiare la custodia aperta. Un sanitario che al colloquio di primo ingresso rilevi un rischio suicidario potrà suggerire l’allocazione del nuovo detenuto in cella con un compagno. Prevista anche la segnalazione ai medici di situazioni di rischio suicidario riferite a detenuti ristretti da tempo per individuare gli interventi da adottare.

Sarà appositamente formato il personale sanitario e della casa circondariale, inclusa la polizia penitenziaria, e addestrati gli operatori professionali, volontari e peer supporter (altri detenuti) per affinare sensibilità tecniche e umane.
Il fenomeno dei suicidi in carcere è purtroppo diffuso. Anche nella casa circondariale di Giarre, nel 2010 un detenuto si suicidò. L’Asp di Catania, lo a maggio, ha avviato un progetto per la prevenzione che coinvolge tutte le case circondariali del territorio.
MGL
8 novembre 2017

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