Giarre, studente dell'Alberghiero promessa dell'alta cucina

Tra i 40 studenti più talentuosi d'Italia che hanno partecipato alla summer school promossa da Alma, la Scuola internazionale di cucina italiana, diretta da Gualtiero Marchesi, era presente anche un giovane ripostese, Stefano Toscano, 19enne, neo-diplomato dell'Istituto alberghiero "Giovanni Falcone" di Giarre. Stefano è stato selezionato per partecipare alla summer school, un corso premio della durata di una settimana che Alma promuove, a cadenza annuale, per offrire ai giovani opportunità formative professionalizzanti di alto livello. 41 i ragazzi, in leggera prevalenza maschi, scelti per questa opportunità e che sono stati selezionati per merito. Il tutto in collaborazione con i più autorevoli istituti alberghieri italiani, rappresentanti di 16 regioni italiani e distintisi in competizioni enogastronomiche di valenza regionale o nazionale. Tra questi, evidentemente va annoverato l’istituto alberghiero di Giarre, che è di certo un vanto per tutta la città.
Stefano è originario di Catania, ma vive a Riposto e ha studiato nella sede giarrese dell’alberghiero “Giovanni Falcone”, guidato dalla dirigente Monica Insanguine.
Stefano ha conseguito il diploma di maturità con il massimo dei voti. «Avevo partecipato per accedere a questa summer school alla selezione svoltasi durante l'anno scolastico  – racconta - sono arrivato in semifinale conseguendo il massimo punteggio. Dovevamo preparare un piatto a base di taleggio e superare dei quiz. In questi ultimi ho sbagliato qualche domanda ma lo chef ha visto che ero meritevole e mi ha selezionato per partecipare alla summer school»


Stefano è un promettente chef e ha partecipato ad un’ulteriore gara promossa da Le Soste di Ulisse dove ha ottenuto la borsa di studio intitolata a “Enrico Briguglio”. Grazie a questo ulteriore risultato potrà partecipare, a Creazzo, al master di cucina italiana diretto da Massimiliano Alajmo, chef a 3 stelle Michelin.
Stefano è quindi lanciatissimo e sta avendo modo di migliorare la sua professionalità accanto ad importanti chef nazionali. Probabilmente sentiremo ancora il suo nome, ad alti livelli. Eppure il suo sogno nel cassetto dimostra un cuore buono: «Vorrei diventare come il mio professore, Moreno Emmi – racconta – è stato mio docente dell'Alberghiero e per me è stato come un padre. Vorrei essere come lui bravo nel lavoro, ma anche assomigliargli sul piano umano visto che è una persona che stimo moltissimo».
MGL
25 agosto 2017

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