Giarre, Consiglio riconosce debito a Giarre parcheggi relativo a un procedimento a cui il Comune non si oppose

Il Consiglio comunale, venerdì sera, ha riconosciuto un debito alla ditta Giarre Parcheggi relativo a spese legali per un procedimento a cui l’Ente non ha opposto appello per difendere le proprie ragioni. Le spese legali ammontano a sole 6mila500 euro circa ma l’importo  in ballo nel procedimento superava i 450 mila euro.
Come ha spiegato in aula il presidente della commissione consiliare bilancio, Francesco Cardillo, in I grado, la Commissione tributaria aveva dato ragione alla Giarre parcheggi che si era opposta a quattro avvisi di accertamento inviati dal Comune alla ditta che gestisce la sosta per chiedere il pagamento della Tassa sui rifiuti non pagata, il tutto per un importo di 450mila euro. Il Comune non si è opposto di fatto rinunciando alla possibilità di fare valere le proprie ragioni.
Su altri procedimenti però il Comune ha avuto la meglio e per questi il consigliere Cardillo ha chiesto che l’ente si attivi nel recupero delle somme richieste con la stessa solerzia con cui Giarre Parcheggi si è attivata per far pagare al Comune le spese legali.
L’assessore al bilancio Salvo Vitale ha riferito che quando l’amministrazione D’Anna si è insediata era ormai troppo tardi e non poteva più fare niente per il procedimento relativo al pagamento della Tarsu. Ma il Comune ha mandato altri accertamenti alla Giarre Parcheggi relativi alla  Tosap e all’Ici e in questi casi i ricorsi della Giarre Parcheggi sono stati rigettati dalle commissioni tributarie, peraltro, in un caso, con motivazioni in contrasto con quelle relative alla Tarsu.
L’assessore ha assicurato che l’amministrazione ha tutta l’intenzione di recuperare queste somme.
Una linea dura nei confronti della Giarre Parcheggi è emersa trasversalmente nei vari interventi che sono seguiti.
Dalla maggioranza, Giuseppe Leotta ha auspicato che si arrivi a disdire il contratto con la Giarre Parcheggi. Secondo Massimo Di Prima gli interessi di due contraenti devono equivalersi e in caso contrario il contratto si può risolvere. Mentre Armando Castorina si è augurato che non si verifichino più situazioni in cui il Comune non oppone appello per difendere i propri interessi. 
Dall’opposizione Fabio  Di Maria ha sollecitato un recupero celere delle somme che spettano al Comune a seguito di sentenze o, altrimenti, risolvere il contratto. Leo Patanè ha chiesto che si faccia chiarezza sulle responsabilità del mancato appello del Comune nel procedimento relativo alla Tarsu; per questo ha ricordato che chi segue una causa ha deve tenere informato il Comune sulle fasi del procedimento e, in questo caso, occorre capire se la responsabilità è dell’avvocato o del professionista incaricato oppure dell’ufficio comunale preposto.
MGL
14 maggio 2017

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