Giarre, coro di “no” alla nuova rete ospedaliera

Coro di “no” alla nuova rete ospedaliera, approvata dalla commissione regionale sanità e che mutila quel che era rimasto dell'ex ospedale di Giarre.
Contrario il deputato Salvatore Giuffrida che con altri colleghi ha lasciato la seduta e che elenca le brutte notizie per Giarre: la psichiatria sarà portata ad Acireale; scompariranno 4 posti letto di day surgery; il Pte sarà portato a Linguaglossa; tagli anche alle ambulanze medicalizzate. A Giarre, secondo quanto detto dall'assessore Gucciardi ai deputati, saranno presenti 5 medici per stabilizzare i pazienti che si recheranno autonomamente allo stabilimento ospedaliero. 
Per Giuffrida il governo regionale con questa riforma cerca solo un risultato politico con tante incertezze e senza coperture.
Per la deputata Angela Foti la rimodulazione è “un libro dei sogni” spinto da aspirazioni elettorali. La Foti ha rilevato nel testo in commissione criticità e mancanze che l’assessore regionale ha attribuito a dei refusi che saranno corretti. La deputata vigilerà in proposito soprattutto per quanto riguarda «le ambulanze medicalizzate e il presidio senza pronto soccorso di Giarre, affinché sia garantita la presenza H24 del medico di radiologia e i laboratori di analisi».  
Critico anche il deputato Alfio Barbagallo che ha pure lasciato la seduta di commissione: «Ad essere penalizzato – dice - non è solo il “S.Isidoro” ma anche altre strutture fondamentali come il Dipartimento di salute mentale. L’invio di due medici annunciato dall’Asp non risolve le criticità della struttura, per tale ragione esprimo solidarietà agli operatori sanitari e ai parenti degli assistiti, preannunciando la mia partecipazione alla manifestazione del 3 aprile, per chiedere il ripristino dei servizi di assistenza».
Contrario anche il consigliere comunale Armando Castorina, coordinatore del tavolo tecnico sanità dei consiglieri comunale del distretto. «La nuova rete ospedaliera – dice - penalizza, ancora di più, il nostro territorio per ciò che attiene l’emergenza e l’emergenza-urgenza. Vani sembrerebbero anche i lavori sviluppati nei tavoli tecnici, istituti su indicazione dell’Asp, per implementare servizi legati all’emergenza e alla salute mentale e non bastano le rassicurazioni di Gucciardi riguardanti la creazione di un’unità operativa di 5 medici per il servizio di urgenza».
MGL
31 marzo 2017

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