Giarre: comune spenda i soldi per la democrazia partecipata

Ci sono dei fondi che per legge i Comuni devono spendere per la democrazia partecipata e se non lo fanno tornano alla Regione. Il Meetup M5S Giarre ha presentato una richiesta all’amministrazione per l’attuazione di questa legge, che è il comma 1 dell’art.6 della finanziaria regionale 2014 e che obbliga i comuni a usare almeno il 2% delle somme trasferite dalla Regione dall’Irpef «utilizzando strumenti che coinvolgano la cittadinanza per la scelta di azioni di interesse comune».




Enrico Leotta del meetup spiega: «Lo statuto comunale ha già due regolamenti riguardanti le forme di democrazia partecipata: uno sulle petizioni e uno sul referendum. Il secondo comporta dei costi mentre il primo no. L’amministrazione potrebbe, quindi, da subito organizzare delle petizioni: si dà un limite di tempo per presentare proposte e poi si aprono i termini per la sottoscrizione. La somma destinata al Comune di Giarre è di 19mila euro. Il senso dell’iniziativa è quello di coinvolgere le persone nella politica, e non solo per le elezioni».
Secondo quanto dice Leotta, inoltre, l’importo non deve essere speso per la procedura ma per il fine. Se si vuole, quindi, interpellare i cittadini su un progetto, questo non dovrà costare più di 19mila euro. Facciamo un esempio che potrebbe essere un’idea per l’amministrazione: i giarresi dove vorrebbero trasferita la fiera del giovedì tra i due siti individuati: corso Europa e via Mascagni? I 19mila euro potrebbero essere spesi per la predisposizione del sito scelto dai giarresi.
MGL
23 aprile 2017

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