Giarre, sindaco scrive a ministero sanità e assessorato salute: "Convocateci"

Convocateci per permetterci di esplicitare le ragioni del nostro territorio sulla necessità di riaprire il pronto soccorso a Giarre e di avere un ospedale di base. E’ la richiesta avanzata dal sindaco di Giarre, Angelo D’Anna, in qualità di primo cittadino del comune capofila del distretto socio-sanitario n° 17. La richiesta fa riferimento all’incontro tecnico-istituzionale che si terrà il 4 aprile tra il ministero della salute e l’assessorato regionale alla sanità per discutere del piano di riordino sanitario in Sicilia, propedeutico all’approvazione della nuova rete ospedaliera. L’ennesimo piano di riordino sanitario. Giarre non ha avuto (sin dai tempi del governatore Lombardo) molta fortuna con i precedenti: prima perché i posti letto e i reparti previsti sulla carta non venivano attivati nella realtà, poi i posti letto sono scomparsi anche sulla carta e, a mano a mano, l’ospedale di Giarre si è ridotto a stabilimento ospedaliero con un paio di reparti e senza pronto soccorso.
Il sindaco Angelo D’Anna, nella richiesta, è tornato a ripetere tutti i motivi che avrebbero dovuto portare a non chiudere il pronto soccorso di Giarre: la presenza di scuole di ogni ordine e grado che portano ogni giorno a Giarre oltre 8mila studenti, la presenza a Riposto del più grande porto turistico della Sicilia orientale e delle stazioni sciistiche di Piano Provenzana, a Linguaglossa. La presenza, in estate, di migliaia di villeggiati che portano la popolazione del distretto a superare, in estate, i 120mila abitanti.
Ricordati poi i problemi che si sono creati con la chiusura del pronto soccorso di Giarre: «Il peggioramento della gestione dei pronto soccorso degli ospedale di Acireale e di Taormina. In questi, i più prossimi – spiega il sindaco – i tempi di attesa per i primi controlli arrivano a parecchie ore, mentre la degenza in astanteria è anche di diversi giorni prima del liberarsi di qualche posto letto».
D’Anna, inoltre, ha ricordato che subito dopo la chiusura del pronto soccorso giarrese si è verificato il decesso di tre persone che senza il nosocomio giarrese «non hanno di fatto visto garantito l’intervento d’urgenza e l’immediatezza di cure che la situazione richiedeva».
Senza dimenticare la viabilità fragile in caso di cattive condizioni meteo, come verificatosi tra lo scorso dicembre e gennaio di quest’anno, quando sia sulla A18 che sulla statale era impossibile raggiungere l’ospedale di Acireale. E cosa accadrebbe in caso di terremoto?
Il sindaco conclude la lettera ricordando che l’ospedale di Giarre è «L’unica realtà della Sicilia nella quale è venuto a mancare il pronto soccorso» e chiede, quindi, la convocazione di una rappresentanza istituzionale del territorio al tavolo ministeriale.
MGL
29 marzo 2017

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