Distretto sanitario Giarre, taglio servizi per malati mentali, la denuncia pacata dell'associazione di familiari

I servizi per i pazienti affetti da patologie psichiche nel distretto sanitario di Giarre sono stati, negli ultimi anni, sempre più depotenziati. Lo sostiene l’associazione di volontariato “Oltre l’orizzonte” che raggruppa familiari di pazienti con problemi psichici. In una lettera aperta, con toni pacati, la presidente dell’associazione, Santina Bucalo, spiega: «Da oltre vent’anni, nei servizi afferenti al Distretto Sanitario di Giarre, non c’è più ricambio del personale, né rimpiazzo degli operatori usciti dai servizi, i Comuni non riescono più a garantire gli interventi essenziali, il progressivo invecchiamento della società pone nuove difficoltà (genitori anziani, fratelli assenti, emigrazione per motivi di lavoro, ecc.), a fronte di un aumento dell’incidenza di patologie psichiche».

La presidente ricorda che l’accordo Stato-Regioni ha definito i percorsi di cura da attivare nei servizi di salute mentale, con lo scopo di migliorare la qualità della vita dei malati, mantenere le loro autonomie, evitare gli episodi acuti e le ricadute con conseguenti ricoveri ospedalieri o in strutture residenziali a medio-lungo termine. «Tali ricoveri – aggiunge la presidente - rappresentano la maggiore voce di spesa nel bilancio della salute mentale regionale, rischiando talvolta di risultare controproducenti nel processo di cura, poiché paradossalmente possono indurre perdita dell’autonomia e allontanamento dalla famiglia e dal territorio del soggetto». Secondo quanto spiega, quindi, l’associazione, le risorse andrebbero spese meglio: «A poco varrà, comunque, tale dispendio di risorse economiche e professionali – aggiunge, infatti, la presidente Bucalo - se, al termine del percorso di cura residenziale, il malato trova il territorio impreparato al suo reinserimento, per carenza di strutture e di personale competente che lo accompagni e lo sorregga nella prosecuzione del percorso di recupero delle sue autonomie». 
MGL
Pubblicato sul quotidiano La Sicilia il 3 gennaio 2017

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