Giarre, un incarico per progettare il potenziamento di uno scolmatore interno al depuratore

 Ancora impossibile realizzare nuovi allacci fognari a Giarre e anche nei comuni che fanno parte del consorzio di depurazione. Il motivo è l’eccessiva portata di acque che giungono da Giarre al depuratore consortile di Mascali. Per questo la Procura di Catania aveva dato, negli scorsi mesi, tre prescrizioni al Consorzio di depurazione per far fronte a questo eccesso di portata di acque proveniente da Giarre, o eliminandolo oppure aumentando la capacità del depuratore.
In particolare – come ci ha spiegato l’assessore ai lavori pubblici Giuseppe D’Urso: «deve essere eliminato uno scolmatore esterno rispetto all'area di pertinenza del consorzio».
Lo scolmatore è un manufatto che fa sfiorare l'acqua in eccesso, rispetto alla portata massima che può essere ricevuta in condotta, verso il corpo ricettore e quindi serve per diminuire la portata di acqua che arriva al depuratore.
Nei giorni scorsi, al depuratore si è tenuta una riunione per discutere di questa vicenda, (lo stesso giorno in cui la commissione di vigilanza a Giarre ha negato l’agibilità allo stadio). L’assessore D’Urso, presente all’incontro tenutosi nella sede del consorzio, ci ha riferito: «Come è emerso in un sopralluogo che abbiamo effettuato nel depuratore lo scorso 31 ottobre  insieme ai tecnici dell’ufficio tecnico comunale di Giarre e del consorzio, occorre  dare incarico a un tecnico  per progettare il potenziamento dello scolmatore interno al depuratore, in modo da potere chiudere quello esterno. Il tutto dovrà essere effettuato presumibilmente a carico del comune di Giarre sulla cui condotta è posto lo scolmatore che quindi limiterebbe la portata che arriva al depuratore in quantità eccessiva».
L’intervento è importante per dare seguito a quanto imposto dalla Procura e permettere nuovi allacci fognari, il cui blocco rappresenta un danno per l’edilizia e per l’economia.
Al momento, per motivi economici, non è alla portata dei comuni del consorzio la realizzazione del terzo modulo. Si potrebbe ripiegare, quindi, sulla realizzazione di un manufatto che funge da polmone poter immagazzinare reflui provenienti dalle condotte di avvicinamento al depuratore e che permetterebbe lo stoccaggio temporaneo dei liquami in attesa di essere trattati dai successivi comparti di depuratore. Ma anche per il costo di questo manufatto sono necessarie ingenti somme, che non sono nella disponibilità dei Comuni che fanno parte del consorzio di depurazione di Mascali.
MGL
Pubblicato sul quotidiano La Sicilia il 18 novembre 2016

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