Giarre, ripulito il torrente Macchia adesso si studia come mantenere questa pulizia

Ripulito il torrente Macchia adesso si studia come mantenere questa pulizia. A tal fine il sindaco Angelo D’Anna ha incontrato il dott. Antonino De Marco, dirigente dell’Ufficio servizio per il territorio di Catania del Dipartimento regionale dello sviluppo rurale e territoriale. La rimozione della vegetazione dal letto del torrente è stata, infatti, opera dei lavoratori stagionali della forestale; un’attività frutto di una progettazione partita prima dell’insediamento dell’amministrazione D’Anna e che ha visto la collaborazione tra il Dipartimento e il Comune. «Prima dell’inizio dei lavori – ci ha spiegato il primo cittadino – il Comune ha provveduto a rimuovere l’amianto e altri materiali al fine di permettere a questi operai di lavorare in sicurezza. Gli scarti e gli sfalci vegetali sono stati a mano a mano raccolti in piccoli cumuli che tocca al Comune rimuovere».
Grazie a questa attività il letto del torrente Macchia è finalmente libero da vegetazione e rifiuti ingombranti che possono inibire il regolare flusso delle acque. E le violente piogge degli ultimi anni che hanno portato il torrente in piena hanno dimostrato quanto è importante che il letto del torrente sia pulito.
Purtroppo, invece, accade esattamente il contrario. Il torrente Macchia è uno dei siti in cui vengono maggiormente scaricati rifiuti ingombranti. L’area in genere presa di mira è quella sotto il ponte di Santa Maria la Strada, ripetutamente ripulita da tutte le amministrazioni che ci sono state a Giarre e poi di nuovo invasa. L’abbandono indiscriminato di  ingombranti è sempre un oltraggio all’ambiente e un costo in più per i cittadini, ma invadere il letto di un torrente è ancora più grave, per le conseguenze nefaste che può comportare. 
Per correre ai ripari il sindaco si è confrontato con il dott. De Marco per studiare come impedire l’accesso all’alveo del torrente. Sono diversi i punti di ingresso al letto del torrente; alcuni non danno problemi: ad esempio, l’accesso che si trova accanto alla chiesa Madonna delle Grazie presenta delle scale, e quindi non può essere attraversato da veicoli che devono scaricare materiale. Il problema maggiore è per i due accessi accanto al ponte di Santa Maria la Strada. Da un sopralluogo il sindaco ha verificato la possibilità di sbarrare l’accesso ai veicoli. Gli sbarramenti ipotizzati sono uno in direzione Giarre, un altro in direzione Mascali e un terzo per impedire il passaggio da una sponda all’altra. Sbarramenti che non sarebbero un ostacolo per l’acqua in caso di torrente in piena, né si impedirebbe l’ingresso dei proprietari (pochi) che devono attraversare questa zona per raggiungere i loro fondi: basta, infatti, fornire la chiave a chi dimostra di avere un interesse specifico per superare la barriera. C’è poi un’ulteriore stradina che porta a dei fondi in località Spezzi che, non potendo essere inibita, dovrà essere, invece, a cura del Comune monitorata attraverso delle telecamere di videosorveglianza. Il primo cittadino, ove possibile, auspicherebbe pure il collegamento di queste telecamere con le forze dell’ordine.



Non solo torrente Macchia. Nell’incontro tra il sindaco e il dirigente dell’Ufficio servizio per il territorio di Catania sono state discusse altre possibili collaborazioni, sia riguardo piccoli progetti riguardanti ad esempio la cura di spazi verdi o la sfrondatura di alberi; sia per la partecipazione a progetti più ampi. Da una parte il Dipartimento prosegue il perseguimento delle proprie finalità, dall’altra parte il Comune risparmia.
MGL
Pubblicato sul quotidiano La Sicilia il 7 ottobre 2016 

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