Giarre, circa 500 persone alla manifestazione per l'ospedale e il diritto alla salute

Sono stati intorno a 500 i partecipanti alla manifestazione di ieri mattina contro la chiusura dell’ospedale e per il diritto alla salute. Pochi rispetto agli abitanti dei comuni del distretto di Giarre, ma una rappresentanza di certo qualificata dato che, per la prima volta, erano presenti tutti i sindaci o assessori dei dieci comuni del distretto più Santa Venerina. «Sono anni che gridiamo i nostri diritti ma nessuno ci ascolta – ha detto il sindaco di Giarre, Angelo D’Anna – molti non vengono perché sono sfiduciati. Ma noi vogliamo dire che oggi si riparte, la legge prevede la presenza di un ospedale nei comprensori con 90mila persone: il nostro ospedale è stato chiuso per favorire la sanità privata che si concentra a Catania. Oggi vogliamo anche esprimere solidarietà nei confronti dei cittadini che, con metodi non violenti, l’anno scorso hanno manifestato nella stazione ferroviaria». 
Il sindaco di Mascali, Luigi Messina, ha rimarcato che nessun senatore o parlamentare era presente a difendere il territorio mentre il sindaco di Riposto, Enzo Caragliano, ha rimarcato che tra i due ospedali di Acireale e Giarre non può esserci un socio di maggioranza e uno di minoranza.
Presenti al corteo anche i deputati regionali Salvatore Giuffrida e Alfio Barbagallo. Tanti soprattutto gli studenti degli istituti superiori, appartenenti per lo più all’istituto Alberghiero, al Nautico, al Sacro Cuore e al Liceo classico. Presente anche la dirigente delle III istituto comprensivo, Rossana Maletta, con una rappresentanza del Consiglio d’istituto. Più volte, lungo il tragitto che porta da piazza San Camillo a piazza Duomo, i giovani si sono seduti per terra, in strada, gridando slogan e invitando tutti a manifestare. «Nel territorio ci sono solo due ambulanze medicalizzate – ha detto la dirigente Maletta – quando siamo costretti a chiamarne una nelle nostre scuole per una necessità la stiamo sottraendo a possibili casi più gravi che potrebbero verificarsi contemporaneamente: il diritto alla salute è irrinunciabile». Ma non solo. Tra i manifestanti, Francesco Camuglia, dell’associazione di volontariato “Madre Teresa di Calcutta” aggiunge: «Le due ambulanze del 118 effettuano interventi anche a Zafferana e Santa Venerina e quando accompagnano un paziente restano in ospedale sino a quando non viene sbarellato e, quindi, possono restare ferme anche un’ora». E il depotenziamento non si arresta, il presidente del Tribunale per i diritti del malato, Giuseppe Patanè, spiega: «Ormai pure per il rilascio delle cartelle cliniche il paziente deve recarsi ad Acireale: come deve fare un anziano solo che non guida?».
Presenti alla manifestazione anche rappresentanti delle sigle sindacali Cgil e Cisl e anche delle suore e diversi parroci del comprensorio.
Parzialmente soddisfatto Angelo Larosa del comitato cittadino Giarre in quanto la piazza Duomo era affollata solo a metà. Dal palco si è rivolto in particolare ai dirigenti scolastici e ai genitori degli studenti che manifestavano presenti: «Nella motivazione che scriveremo per giustificare l’assenza dei nostri figli – ha detto – scriviamo che erano impegnati in una manifestazione per il diritto alla salute: se ci saranno dei dirigenti che non accetteranno questa giustificazione mandateli da me».
MGL
Pubblicato sul quotidiano La Sicilia il 25 ottobre 2016

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