I tanti problemi della zona artigianale di Giarre

Una discarica di rifiuti, auto bruciate, il centro eventi inaugurato e mai messo in funzione, l’illuminazione carente, un immobile occupato, l’attigua strada provinciale con la vegetazione così folta da occupare la carreggiata e insidiare il transito dei veicoli. Sono solo alcune delle problematiche della zona artigianale di Trepunti, problemi uguali a se stessi da anni e mai affrontati seriamente. Adesso, con una sindacatura all’inizio c’è il tempo per affrontare, uno ad uno, tutti questi nodi per rendere la zona artigianale di Giarre ciò che deve essere da sempre: il fiore all’occhiello della città.
Ieri l’area produttiva è stata meta di una ricognizione della II commissione consiliare, competente in materia di attività produttive. Un sopralluogo a cui dovranno poi seguire atti concreti per evitare che sia uno dei tanti sopralluoghi inutili criticati dai “grillini”. Per la presidente della commissione Rosy Finocchiaro un regolamento della zona artigiana potrebbe porre rimedio a diversi inconvenienti: «Abbiamo incontrato – ci dice - alcuni fruitori della zona artigianale che hanno espresso l’intenzione di avere un regolamento interno. Come commissione provvederemo a redigerlo e sottoporlo in modo da mettere insieme le nostre con le loro proposte. L’ente, in tal senso, deve essere garante di questa zona artigiana».
Ad esempio, attraverso un regolamento si potrebbe gestire l’accesso all’area produttiva e questo potrebbe essere un deterrente per evitare che all’interno dell’area finiscano auto date alle fiamme o si gettino rifiuti. Problemi ormai atavici e non certo recenti.
Poi c’è il centro espositivo, ristrutturato tramite fondi del Gal, inaugurato un anno fa circa ma di fatto mai entrato in funzione. Ieri i consiglieri lo hanno trovato chiuso. «Verificheremo – afferma la presidente – gli aspetti gestionali e le competenze affinchè possa essere messo a disposizione».
Non ultimo tra i mille problemi della zona artigiana anche un locale occupato ormai da ben due anni, e di cui già avevamo scritto in passato. La commissione si è impegnata a verificare con gli uffici da chi sono utilizzati i locali e chiarire tutta la situazione. «Desideriamo che nella zona artigiana – conclude la presidente - si lavori nel modo più decoroso possibile».
MGL
Pubblicato sul quotidiano La Sicilia il 7 settembre 2016

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