Tantissimi cittadini partecipano alla seduta della VI commissione parlamentare dentro l'ex ospedale di Giarre

Nella battaglia per l’ospedale di Giarre chi pensava di averle viste tutte si sbagliava: mancava un’accesa seduta della VI commissione regionale sanità tenutasi nell’ingresso principale del nosocomio di via Forlanini, alla presenza dei sindaci del territorio, con tanto di fascia tricolore, dei vertici dell’Asp e di centinaia di persone che per due ore sono rimaste in piedi in un caldo pomeriggio di luglio ad ascoltare, contestare o applaudire gli interventi. 
Tutto ciò è accaduto ieri, stavolta i cittadini non sono rimasti dietro il pc a lamentarsi ma hanno voluto di presenza far sentire la loro voce. Una seduta programmata ma, nella sua concreta realizzazione improvvisata, con un amplificazione fai-da-te portata al momento da un cittadino e con il presidente della commissione regionale, Pippo Di Giacomo, e i vertici dell’Asp, costretti a parlare salendo sopra i sedili della sala d'attesa per farsi vedere e sentire da tutti. Perché tutti volevano vedere e sentire cosa si diceva e hanno preteso che la riunione si svolgesse in un ambiente abbastanza grande.

C’erano i parenti dei pazienti morti in questo anno senza pronto soccorso. C’erano pure i pazienti di psichiatria che hanno fatto uno straziante appello ai vertici dell’Asp perché non venga chiusa la psichiatria a Giarre. Una sola la soluzione accettata dalla cittadinanza: la riapertura del pronto soccorso e dei reparti a supporto.
Il sindaco Angelo D’Anna, numeri alla mano, ha confrontato servizi ospedalieri offerti negli altri territori della provincia e il numero di abitanti: e la mutilazione dell’area Acireale-Giarre è palese. Il direttore generale Giuseppe Giammanco ha illustrato i progetti per Giarre: la riconversione dei posti letto per trattare i disturbi psichiatrici alimentari, l’aumento delle ore delle specialistiche ambulatoriali, il riavvio del Pta. Il direttore sanitario Franco Luca ha parlato della lungodegenza. Ma dall’ovazione seguita all’intervento del sindaco di Riposto Caragliano, «Giarre non ha bisogno di lungodegenza», è stata chiara la volontà popolare.

Il presidente della commissione Di Giacomo alla fine ha preannunciato la risoluzione della commissione: «Si ridia all’ospedale di Giarre la funzionalità di un ospedale di II livello come fatto per Comiso, Ribera e per altre realtà siciliane»Una mozione di una commissione, non un atto del governo. Ma il sindaco D’Anna, alla fine, ha avvertito i deputati presenti: «Rischiate di fare cadere questo governo di cui i cittadini sono stanchi».

«Auspichiamo – ha affermato il sindaco D’Anna - che la risoluzione della commissione sia messa all’attenzione del governo regionale che ha dimostrato anche oggi, con la sua assenza, insensibilità a un problema molto sentito dalla comunità».
Sulla questione in una nota l’on. Marco Forzese, commissario provinciale dell’Udc e vicepresidente della commissione IV ha dichiarato: «Il lassismo che si cela dietro le mancate decisioni sull’Ospedale di Giarre evidenzia non solo le gravi lacune della politica locale, ma anche e soprattutto quelle di un Governo che ha dimostrato finora di non saper scegliere, né di avere il polso fermo su alcune situazioni. Serve una disgrazia per capire il reale bisogno di una struttura sanitaria nel territorio?». 
MGL

Pubblicato sul quotidiano La Sicilia il 20 luglio 2016

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