Ospedale Giarre, i dubbi del Tribunale per i diritti del malato sulla diistribuzione dei pronto soccorso nel catanese
«Un ospedale non si può dire tale se non può accogliere pazienti nella fase di malattia acuta e dove non esiste un pronto soccorso che salva delle vite». Lo afferma il presidente del Tribunale per i diritti del malato di Giarre, Giuseppe Patanè, che interviene a proposito della dotazione organica dell’Asp di Catania pubblicata sulla Gazzetta ufficiale della Regione Siciliana n. 29 dell’8 luglio scorso. Secondo Patanè, quanto pubblicato sulla Gazzetta conferma quanto lui stesso aveva denunciato a giugno. «A pag. 16 – dice - si legge che nel presidio di Giarre sono stati riconvertiti i 57 posti letto per acuti e rimangono solo 16 p.l. di lungodegenza, cioè per quei malati dimessi dagli altri ospedali che hanno ancora bisogno di essere assistiti ma che non sono in fase di acuzie. Nessun altro reparto. E mi si dice che l’ospedale non chiude».
Patanè fa riferimento a un comunicato dell’Asp di giugno in cui si affermava che l’ospedale non chiudeva e che la Psichiatria di Giarre con i suoi 15 posti letto non sarebbe andata a finire al Cannizzaro. «In effetti – afferma - è andata a finire a Bronte (molto più lontano) che da 4 p.l. ora ne conta 14, mentre gli altri 5 sono andati a finire a Paternò che ora ne conta 15, così come scritto nel decreto assessoriale n.1188/2016 del 29/06/16, a firma dell’assessore alla sanità Baldassare Gucciardi, eriportato nell’allegato A».
MGL
Pubblicato sul quotidiano La Sicilia il 14 luglio 2016
Commenti