Giarre, nell'arco di un anno oltre quaranta le donne seguite dallo sportello antistalking

La drammatica violenza subita, domenica scorsa, da una giovane donna bulgara a Mascali ripone d’attualità l’importanza dello sportello rosa antiviolenza “Maria Rita Russo” istituito a novembre 2013, nei locali del Comune, dall’allora assessore Piera Bonaccorsi per dare sostegno morale, psicologico e legale alle donne maltrattate, in collaborazione con il "Centro Antiviolenza La Nereide".
La violenza contro le donne è un fenomeno, purtroppo, molto diffuso. C’è da precisare che mentre nel caso di Mascali l’aggressore ha violentato una sconosciuta, la maggior parte dei casi di violenza contro le donne avviene, invece, dentro le mura di casa.

Lo sportello ha sede al primo piano del palazzo delle culture, in piazza Macherione 1, in una stanza più appartata, in modo da garantire la privacy delle persone che vi entrano. Attualmente, tra le professioniste allo sportello, che effettuano attività di volontariato del tutto gratuita, vi sono una psichiatra, due psicoterapeute e un legale, l’avv. Patrizia Pellegrino che segue soprattutto i casi di emergenza e accompagna le donne vittime che presentano denunzia alle forze dell’ordine. E come ci riferisce la stessa avv. Pellegrino, solo lei, nell’arco dell’ultimo anno,  ha seguito una quarantina di donne che hanno subito violenza, provenienti non solo da Giarre ma da tutto il circondario. Ma le donne che si sono rivolte  allo sportello sono di più. «Il 50% circa di queste donne – ci dice – vengono direttamente da noi. Per l’altra metà si presentano i genitori o familiari; una volta sono pure venuti dei vicini di casa. Purtroppo, molte donne si vergognano. Abbiamo incontrato anche donne con lividi evidenti che però non hanno voluto presentare una querela. Alcune donne difficilmente denunciano per l’errato timore di perdere i bambini».

Anche i più piccoli sono a loro volta vittime di “violenza assistita”, cioè assistono alla violenza che subiscono le madri e spesso è stato constato che, a loro volta, diventano violenti e aggressivi.

Altra attività svolta dallo sportello è l’opera di sensibilizzazione nelle scuole, da cui occorre necessariamente partire per contrastare questo fenomeno.
Toccherà alla futura amministrazione decidere il futuro di questo sportello diventato, nel nascondimento, punto di riferimento per molte donne, e che ora ha bisogno anche di essere rinforzato con nuove, competenti ed adeguate energie per garantire assistenza alle donne vittime di violenza, segnate da un trauma che difficilmente può essere cancellato.
MGL
Pubblicato sul quotidiano La Sicilia il 19 maggio 2016

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