Giarre, contrasto alle microdiscariche. Le telecamere ora ci sono

Le microdiscariche di rifiuti sparse per il territorio comunale sono un fenomeno che facilmente suscita  indignazione ma che difficilmente può essere contrastato. Soprattutto, in un contesto in cui nessuno vede, sente e parla, forse in segno di solidarietà all’incivile che è dentro ciascuno di noi.
E così quello che dentro una casa è la polvere nascosta sotto il tappeto, a livello comunale sono tonnellate di rifiuti di ogni tipo, soprattutto ingombranti e scarti edili, nascosti nei punti più reconditi della città. Come, ad esempio, nel prolungamento di via Carolina, accanto al supermercato Lidl, o nel prolungamento di via San Matteo a Trepunti.
Contrastare il fenomeno può risultare difficile anche perché magari le motoape o i camioncini che sversano questi ingombranti vanno in giro quando le strade sono vuote. E poi c’è il fatto che i siti da sorvegliare sono tanti, troppi, distribuiti tra il centro e le frazioni.



L’unica soluzione è per questo la videosorveglianza. A Giarre se ne parla da anni e in altri Comuni ha sortito anche qualche effetto positivo, al punto che qualche amministratore ha pubblicato on line (celando i volti) le foto di cittadini sorpresi a gettare rifiuti in modo improprio.
Gli sporcaccioni non sono solo a Giarre ed è anche vero che da comuni vicini, certi dei minori controlli, qualcuno viene a depositare in maniera impropria qui rifiuti che nel proprio comune avrebbe difficoltà ad abbandonare abusivamente.
La prossima amministrazione potrà almeno contare su alcune telecamere il cui acquisto era stato deciso dalla precedente amministrazione e che ormai, dopo il consueto iter burocratico, è stato concluso.
Si tratta di telecamere sofisticate, costate 5mila euro, e con delle caratteristiche che le rendono idonee per il contrasto alla formazione delle microdiscariche: grazie a dei particolari sensori, infatti, una telecamera effettua una ripresa allargata l’altra una ripresa ravvicinata. Una si ricarica attraverso pannelli solari, l’altra ha un’autonomia di 48 ore. Entrambe, grazie ad un sistema di allerta, inviano un messaggio quando hanno effettuato una ripresa.
Di certo non basterà la tecnologia per tenere più pulita Giarre: ci vuole un difficile ma necessario cambiamento culturale, sensibilizzare i cittadini e lavorare per ricreare un patto di fiducia amministrazione-cittadinanza. Dopodiché per i più incivili occorrerà necessariamente, e finalmente, comminare le impopolarissime multe.

Il Decreto legislativo del 3 aprile 2006, n. 152 “Norme in materia ambientale” all’articolo 255 prevede che «Chiunque  abbandona o deposita rifiuti ovvero li immette nelle acque superficiali o sotterranee è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da trecento euro a tremila euro. Se l'abbandono riguarda rifiuti pericolosi, la sanzione amministrativa è aumentata fino al doppio».
MGL
Pubblicato sul quotidiano La Sicilia il 17 maggio 2016 

Commenti