Per il 42° anno Giarre il cuore della devozione siciliana a Padre Pio

Per il 42° anno Giarre è stata il cuore della devozione siciliana a San Pio da Pietrelcina, grazie all’annuale Raduno interdiocesano dei gruppi di preghiera di San Pio della Sicilia, promosso dal coordinamento diocesano di Acireale. L’evento religioso è nato 42 anni fa, grazie all’intuizione di una figlia spirituale di padre Pio, l’animatrice diocesana Nerina Melita, che da 42 anni, infaticabilmente, continua a realizzare ciò che lo stesso santo di Pietrelcina le ha chiesto: riunire i gruppi di preghiera della Sicilia, farli sentire una famiglia perché diffondano l’amore di Dio nel mondo. La stessa Nerina Melita ieri, nel palagiarre, dinanzi ai 2000 partecipanti circa di questa edizione, ha ricordato, ancora una volta, che i suoi sforzi sono solo un’ubbidienza a padre Pio. «Questa città e questa diocesi – ha detto la Melita – hanno accesso in questi anni un grande fuoco a cui vi siete riscaldati e che avete poi portato nelle vostre comunità. Questo fuoco deve essere custodito con zelo, ardore, passione e coraggio: solo così i nostri gruppi potranno rimanere fuoco vivo capace di accendere altri fuochi».

Più di quaranta i gruppi partecipanti al raduno, provenienti da varie parti della Sicilia. A loro ha dato il benvenuto l’arciprete del Duomo di Giarre, don Nino Russo. Al suo primo raduno da arciprete, don Nino ha spiegato che non vi sarebbe stato il saluto del sindaco, data la crisi politica giarrese e la campagna elettorale in corso; e ha, quindi, portato ai partecipanti i saluti del commissario straordinario, impossibilitato a partecipare.

Don Nino ha invitato a pregare per tutti, non solo per le proprie necessità e, soprattutto, ha esortato ad essere misericordiosi, ricordando come papa Francesco ha aperto l’anno giubilare della misericordia con le spoglie di padre Pio a Roma. «Il nostro incontro sia un’occasione per rinnovare la nostra appartenenza alla chiesa – ha detto l’arciprete -. La nostra sia una fede che porta gioia. E la felicità scaturisce dal sentirsi amati da Dio. Padre Pio, è figlio di San Francesco d’Assisi, colui che scrisse: “Dio fammi strumento”. Siamo anche noi strumento nelle mani di Dio».

Il raduno, come ogni anno, è un evento all’insegna della spiritualità e della preghiera, realizzato con sobrietà e semplicità. Tre frati hanno tenuto delle catechesi sulla spiritualità di padre Pio e sulla misericordia. Tutto ha ruotato attorno al tema di quest’anno “Misericordiosi come il Padre”. Fra Nazario Vasciarelli ha parlato su “Come Gesù, il Signore…padre Pio strumento della misericordia”. Fra Enzo Gaudio ha parlato, invece, su “Con padre Pio sulle tracce del samaritano”. Padre Enzo La Porta, assistente spirituale regionale, ha trattato il tema “Le parabole della Misericordia”.

Momento culminante della giornata è stata la celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo di Acireale, monsignor Antonino Raspanti che, nella sua omelia, ha ripreso l’esortazione di papa Francesco ai gruppi di preghiera di San Pio a Roma, “Siate centrali di misericordia”. «Potete essere “centrali di misericordia” compiendo le opere di misericordia – ha detto il vescovo – ma la cosa migliore che potete fare è riconciliarvi con i fratelli, essere operatori di pace e riconciliazione, testimoni di misericordia, pregare per tutte le situazioni che conoscete in cui non c’è pace».

La giornata si è conclusa, come sempre, con la processione del simulacro di San Pio per le vie che circondano il palaGiarre. L’invito per tutti i devoti del santo di Pietrelcina è rinnovato per il prossimo anno.
MGL
Pubblicato sul quotidiano La Sicilia il 26 aprile 2016

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