Giarre, sindaco replica a Giammanco. Rete delle associazioni convocata a Palermo

«Avremmo preferito discutere di persona del futuro dell'ospedale di Giarre, piuttosto che venire a conoscenza degli intenti dell'Asp di Catania attraverso la stampa». Così il sindaco di Giarre, Roberto Bonaccorsi, commenta, in un comunicato, l'intervista del direttore dell'Asp di Catania Giuseppe Giammanco pubblicata ieri.
Giammanco ha annunciato l'idea di creare a Giarre un ospedale sul “modello del Pta San Luigi”.«Si chiami Pronto soccorso o Pta – ha detto - poco cambia perché l'importante è garantire la piena risposta in emergenza». Annunciato altresì che a giorni verrà aumentato il numero di medici ed infermieri dell'ospedale di Acireale e che a Giarre verranno attivati 20 posti letto per la cura di anoressia e bulimia.
Bonaccorsi dice di accogliere con favore l’apertura dell'Asp sul rilancio dell’ospedale giarrese, «ma su ogni proposta di merito – precisa - riteniamo indispensabile l'avvio di un reale confronto fra noi sindaci, rappresentanti degli oltre 80 mila cittadini del Distretto sanitario di Giarre, e l'amministrazione sanitaria». Il sindaco, quindi, attende  il direttore Giammanco alla riunione convocata in ospedale per giovedì 17 marzo.
Lunedì chiuderanno il presidio di protesta dentro l’ospedale lo stesso Bonaccorsi ed il sindaco di Calatabiano, Giuseppe Intelisano.
Frattanto, si apprende che la Rete delle associazioni jonica mercoledì 16 alle ore 11 sarà a Palermo audita dalla VI commissione dell’Assemblea regionale siciliana “Servizi sociali e sanitari”. Le associazioni, in una nota, annunciano che ribadiranno alla commissione l'esigenza di sanità del territorio e, segnatamente, la necessità di «un ospedale di base con i reparti ed un pronto soccorso funzionante, spettanti in virtù dei parametri previsti dalla normativa vigente e recepiti dalla conferenza Stato Regioni». La Rete chiederà soprattutto la modifica del decreto regionale al fine di «restituire a Giarre i posti letto ed una struttura di emergenza-urgenza adeguata alle esigenze del territorio che, nell'ultimo anno, a seguito della chiusura del pronto poccorso e del continuo depauperamento di risorse umane e strumentazioni, ha patito gravi disagi nonostante la presenza del PTE  e delle ambulanze che  non garantiscono la sicurezza e la vita della popolazione». Le associazioni prendono atto di come gli organi politici di maggioranza e di opposizione, «rendendosi conto dell'esigenza di sanità spettante al territorio, si siano resi disponibili all'incontro cui prenderanno parte».
MGL 
Pubblicato sul quotidiano La Sicilia il 13 marzo 2016

Commenti