Per un'altra Giarre, dimissioni tardive di Bonaccorsi. Ma adesso c'è un'opportunità per Giarre

Le dimissioni del sindaco Bonaccorsi? Sono avvenute con un anno di ritardo. «Pensavamo che avrebbe rassegnato le dimissioni dopo il comizio che ha tenuto l’anno scorso in piazza, quando ha delegittimato il Consiglio comunale». Giarre è colonia di politici di altre città? Noi  ce n’eravamo accorti prima.

Salvo Andò e Salvo Vitale bocciano la sindacatura Bonaccorsi e ieri lo hanno ribadito in conferenza stampa. «Queste dimissioni rappresentano un’opportunità per Giarre»  ha tuttavia affermato Salvo Vitale anche se al momento «La città è allo sfascio e non è tutta colpa dell’amministrazione uscente».

Andò e Vitale avevano fatto fronte comune alle scorse elezioni portando in Consiglio diversi consiglieri comunali. In meno di 2 anni e mezzo, si sono persi molti pezzi, buona parte dei consiglieri sono confluiti in “Articolo 4” e alla fine solo uno è rimasto nel gruppo originario, Giannunzio Musumeci. «Vogliamo far crescere una nuova classe dirigente – ha detto Vitale - non solo anagraficamente: se Giarre è diventata quello che è significa che negli ultimi 13 anni la classe dirigente che ha governato si è dimostrata incapace. Bisogna andare a scegliere persone che abbiano passione per la politica, competenze e amore per la città».
La conferenza stampa, tenutasi in un bar del centro, è stata particolarmente affollata, segno di una campagna elettorale già iniziata.

Vitale ha ricordato le incombenze che devono essere ancora espletate: devono essere ancora approvati i bilanci comunali 2015 e 2016. La Corte dei conti che non ha i documenti necessari per fare una valutazione della situazione dell’Ente. E poi Giarre è sempre più una città morta mentre sono cresciuti i comuni vicini, un tempo ritenuti satelliti.

Vitale ha rivendicato la coerente opposizione alla giunta Bonaccorsi. La loro associazione, “Per un’altra Giarre”, parteciperà attivamente alla competizione elettorale anche se non sono stati fatti annunci precisi; sulle alleanze è disponibile al dialogo, all’insegna del “mai dire mai”, anche nei confronti di “Articolo 4”.



«Manca la consapevolezza della gravità della crisi, questa non è una crisi qualunque – ha rimarcato l’ex ministro Salvo Andò – la crisi di questa città ha delle specificità che riguardano la qualità della sua classe politica. C’è una perdita di reputazione della classe politica in presenza della quale qualunque progetto politico diventa chiacchiera. Un sussulto di orgoglio dovrebbe attraversare tutti i partiti».
MGL
Pubblicato sul quotidiano La Sicilia il 25 marzo 2016

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