Dimissioni del sindaco, non una spugna gettata ma una scossa alla città

«Non una spugna gettata, ma una scossa alla città, troppo spesso silente, soprattutto quando le scelte che la riguardano vengono fatte altrove»
Così Roberto Bonaccorsi spiega le sue dimissioni. In tanti non ci credevano che si sarebbe dimesso sul serio e pensavano che la minaccia di dimettersi fosse solo strategia. Ma alla fine l’ex primo cittadino ha scelto di mantenere la propria indipendenza e quella di Giarre perché, come ci ha detto: «Le scelte su questa città devono essere fatte a Giarre, non nelle segreterie politiche catanesi. Il fatto che non rispondessi a nessuno non era nella logica delle cose perché si vuole che Giarre sia solo un serbatoio di voti, che abbia un sindaco che non si ribelli al governatore e poi magari toglierle l’ospedale».

Da un mese e mezzo il Comune non aveva più una giunta. Bonaccorsi, a metà febbraio, dopo l’approvazione del bilancio consuntivo 2014 aveva preso atto dei mutati equilibri in Consiglio comunale, dove poteva contare solo su 7 consiglieri su 20, e ha aperto a un chiarimento politico. Voleva formare una giunta tecnica di garanzia per stemperare il clima avvelenato. Ma Articolo 4, forza che in Consiglio comunale poteva contare sulla quasi maggioranza dei consiglieri, voleva, invece, assessori politici. L’accordo non si è trovato. «E’ prevalsa – dice Bonaccorsi - la politica muscolare rispetto al patto stretto con gli elettori. La mia maggioranza, giorno dopo giorno, ha perso dei pezzi e non mi sembra sia avvenuto per grandi ideali».

Bonaccorsi dice di sentirsi come dopo un esame universitario, consapevole di avere fatto la cosa giusta e di avere rispettato la propria dignità e l’esito del voto. Si ricandiderà? «Non so se la gente ha avuto percezione delle mie battaglie, sono molto stanco – ci ha detto - quando avrò le idee più chiare farò una valutazione».
Per il sindaco dimissionario una delusione sono stati i consiglieri; dice che non volevano che lui andasse via  (e c’è da crederci) ma non hanno fatto quel colpo d’ali necessario per evitarlo. Ma proprio loro sono quelli che ci perdono di più. Tecnicamente è ancora possibile che si vada al voto a giugno, tutti sono impreparati e, comunque sia, alle prossime elezioni saranno eletti solo 16 consiglieri e non più 20.

Bonaccorsi, intanto, dovrà essere sostituito in fretta da un commissario, dato che non c’è neanche una giunta e un vicesindaco.   
Frattanto tra qualche giorno sarà Pasqua e l’ex sindaco la passerà a Giarre. Malgrado tutto si dice gratificato dal rapporto con la città. Dopo Pasqua troverà il modo per comunicare quello che è successo. Forse un comizio, o chissà.

Intanto arrivano le reazioni politiche. Il deputato Luca Sammartino, leader di Articolo 4, dice: «La scelta di Roberto Bonaccorsi di dimettersi è la naturale conseguenza di un percorso che il sindaco ha voluto fare sempre da solo senza trovare soluzione alcuna ai problemi della città. Da esponenti dell’opposizione quali siamo e siamo sempre stati non possiamo che accogliere questa notizia come il primo passo di un percorso nuovo che permetterà di dare nuovamente voce a Giarre e ai suoi cittadini».
Il deputato Marco Forzese, commissario provinciale dell'Udc, dichiara: «Quando un sindaco presenta le proprie dimissioni anzitempo rispetto alla fine del mandato non c’è mai da esultare. Semmai, occorre riflettere rispetto alle ragioni che le hanno determinate e, al tempo stesso, procedere con le valutazioni del caso per il futuro. Inoltre, attendiamo che il sindaco dimissionario illustri le verità che ha annunciato».





Saro Cotugno commissario della "Lista Musumeci" Giarre commenta: «
Le dimissioni di Roberto Bonaccorsi rappresentano un atto di coerenza con il mandato elettorale affidatogli dai giarresi. Aprire a nuove forze politiche  a sostegno dell’ amministrazione avrebbe  fortemente compromesso  il progetto politico-amministrativo presentato a giudizio degli elettori».
Per Angelo D’Anna, leader di Città Viva, le dimissioni sono 
«un epilogo atteso da tempo, quando si costituiscono coalizioni non coese si parte con un handicap».
MGL
Pubblicato sul quotidiano La Sicilia il 23 marzo 2016



Roberto Bonaccorsi, classe 1958, prima di diventare sindaco di Giarre, nel 2013, è stato “assessore-tecnico”  per il Comune di Catania, con delega al Bilancio,  alle partecipate ed al patrimonio. Nel 2012 ha detenuto anche l’ufficio di vice sindaco.
La situazione del Comune di Giarre ha avuto modo di conoscerla già negli anni che vanno dal 1997 al 2002, nella qualità di revisore dei conti. Tra gli incarichi ricoperti, dal 2002 al 2010 è stato consigliere dell’Ordine dei dottori commercialisti di Catania. Fino al 2004 è stato componente del consiglio nazionale dell’Associazione dottori commercialisti. Nel 2003 è stato presidente del collegio sindacale ddell’Ato Joniambiente e componente del collegio dei revisori dei conti dell’Azienda soggiorno turismo Acireale.  E’ stato anche componente del collegio dei revisori dei conti del Comune di Ramacca, dal 2005 al 2007. Nel 2007 ha fatto parte del consiglio di amministrazione della società Autoporto A.S.I.- Siracusa  s.p.a. Nel 2009 e fino al 2012 ha ricoperto il ruolo di esperto dell’area finanziaria del sindaco al Comune di Riposto.


Non si può dimenticare di citare anche l’attività sportiva che Bonaccorsi ha svolto da giovane, nella squadra di calcio del Giarre, negli anni’70 e fino agli anni ’80, e di cui è stato sempre particolarmente fiero. 

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