Comune di Giarre, bilancio consuntivo 2014, botta e risposta tra Raffaele Musumeci e il sindaco

Lunedì sera si è tenuta la prima delle tre sedute del Consiglio comunale incentrate sull’approvazione del bilancio consuntivo 2014. I consiglieri hanno ascoltato il Collegio dei revisori dei conti, presieduto dalla dott.ssa Vera Blancato, che ha anche risposto alle domande del consigliere Raffaele Musumeci. Alla prossima seduta dovrà rispondere alle domande presentate dal consigliere Orazio Scuderi.  
Sempre in polemica con il sindaco, Raffaele Musumeci ha consegnato anche un documento in cui contesta quanto affermato dal primo cittadino sul Consuntivo 2014. Per Musumeci la riduzione delle spese del personale «non costituisce merito ascrivibile all’attuale amministrazione in quanto il risparmio era già previsto, sin dal primo piano di riequilibrio di iniziativa dell’amministrazione Sodano. L’amministrazione Bonaccorsi si è limitata solo ad asseverare il piano di riduzione della spesa del personale già adottato dall’amministrazione Sodano». La riduzione delle spese per incarichi esterni è obbligo di legge, così come la riduzione delle spese per missioni. E Musumeci conclude: «Non si spendono più soldi per andare a Palermo o a Roma per ottenere finanziamenti di opere pubbliche; né per far aggiornare i dipendenti comunali, con i risultati organizzativi che sono sotto gli occhi di tutti; nè per perseguire azioni di governo che hanno visto in passato Giarre protagonista» nel comprensorio.
Il sindaco replica: “Prendo atto che il consigliere dott. Raffaele Musumeci riconosce finalmente il frutto del lavoro svolto nel 2014 e i risultati positivi conseguiti, ascrivendosene giustamente parte del merito, essendo anch’egli in quell’anno “sostenitore” della maggioranza. Mi aspetto pertanto che tra qualche giorno confermi i progressi del 2014 con  un voto favorevole sul rendiconto. Solo una precisazione sul merito delle sue considerazioni. Nelle  innumerevoli volte che mi sono recato sia a  Palermo che a Roma, ho inciso solo minimamente sulle casse dell’Ente. Infatti, per recarmi a Palermo, ho usato spesso la mia auto senza chiedere rimborso, non solo per il carburante ma anche per il frugale pranzo dei dipendenti; sul mio non mi sono mai posto il problema di chi dovesse pagarlo.





Stessa sobrietà è stata tenuta anche per le  trasferte a Roma. Gli esempi del passato, purtroppo per la città, sono di tenore diverso
».
MGL
Pubblicato sul quotidiano La Sicilia il 10 febbraio 2016

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