Ospedale di Giarre, la Rete ricorre al Cga

Non si arrende la Rete delle associazioni jonica sulla vicenda dell'ospedale. In questi giorni, infatti, attraverso gli avvocati Angelo D'Anna e Giovanni Parisi, la Rete ha notificato l'appello cautelare al C.g.a. di Palermo, dopo l'ordinanza del T.a.r. di Catania che non ha ravvisato di  sospendere, in via cautelare, la delibera dell'Asp che ha chiuso il pronto soccorso di Giarre. Lo rende noto un comunicato a firma di uno dei portavoce della Rete, Armando Castorina.
Oltre alle vie legali, la Rete tiene contatti anche con vari esponenti politici, a partire dall’on. Giovanni Burtone, deputato nazionale PD, che, nelle scorse settimane, previo incontro con alcuni rappresentanti della Rete, ha avviato contatti con il nuovo manager dell’Asp di Catania e confermato la disponibilità ad interventi in sede parlamentare. Attivi i contatti con l’on. Marco Falcone, capogruppo di FI all’Ars che a novembre, accompagnato da alcuni membri della Rete, ha visitato l’ospedale di Giarre. E poi con l'on. Salvatore Giuffrida, deputato regionale e membro della commissione sanità regionale, che ha inviato alle associazioni  - attraverso un accesso agli atti- il documento con cui il Ministero della Salute "ha parzialmente bocciato" il decreto regionale del gennaio 2015 manifestando, tra l'altro, "perplessità nel mantenere ancora attivi gli ospedali ove sono presenti solo attività post-acuzie o là dove sono presenti numeri limitati di posti letto per acuti con bassi volumi di prestazioni in quanto potrebbero causare elevati livelli di inefficienza". E Giarre è tra questi. 
La Rete ha di recente incontrato anche il sen. Giarrusso del M5S, con cui ha concordato alcune iniziative da rendere visibili subito dopo della trattazione dell'appello cautelare al C.g.a., forse a gennaio.



Le associazione lamentano, tuttavia,  l'assenza dell’amministrazione comunale giarrese che, nonostante le sollecitazioni della Rete stessa, non ha ancora riconvocato il tavolo tecnico che, a questo punto, secondo le associazioni, rischia di essere stato l'ennesimo atto puramente superficiale e di facciata in un contesto di estrema gravità. 
MGL
Pubblicato sul quotidiano La Sicilia il 2 gennaio 2015

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