Giarre, avviato iter per l'unificazione delle due ipab


Se ne parlava da tanti anni, finalmente dalle due ipab giarresi ne potrà nascere una sola più forte.
Tra gli ultimi atti, infatti, compiuti dall’ultimo commissario dell'Ipab “Fanciulle Bonaventura”, Giampiero Panvini, a conclusione del suo breve mandato a Giarre, vi è la firma della determina a favore della fusione della Bonaventura con l'Ipab “Casa di riposo Leonardo Marano”.
Due storie diverse quelle delle due opere pie giarresi, come quasi tutte le ipab siciliane entrambe in sofferenza anche se per difficoltà di natura diversa. L'Ipab Marano porta avanti, da tanti anni, un pesante debito ma è operativa come casa di riposo, vi sono ricoverati diversi anziani, di una parte di loro la retta è a carico dei comuni dell'hinterland. La “Marano” è l'unica Ipab del territorio che opera a favore degli anziani. Al suo interno, inoltre, ha trovato anche ospitalità la mensa della solidarietà intitolata a Madre Teresa ove, grazie all’opera di volontari, viene servito il pranzo a persone che vivono in una situazione di disagio.
L'ipab Bonaventura, che prende il nome dal barone Bonaventura (il principale benefattore grazie al quale è stata creata) invece da decenni non è operativa ma ha mantenuto intatto il suo consistente patrimonio immobiliare che annovera anche un ampio immobile in via Alcide De Gasperi (che fino a qualche mese fa ha ospitato immigrati ed è stato spesso al centro della cronaca e di polemiche), un terreno a Sciara ora messo in vendita e l'immobile di via Meli, accanto al monumento ai caduti, ove ha sede il Museo del presepio.
Date le difficoltà, e le potenzialità, di entrambe le Ipab da un decennio si parla di unificarle per farne nascere una sola più solida. Peraltro, con la crisi delle Ipab siciliane,  forse solo quelle più grandi e solide sopravvivranno.
L'iter è ancora lungo ma è stato avviato. Come spiega, infatti, Saro Cotugno, presidente del consiglio di amministrazione della Marano: «Una lettera di intenti a favore della fusione è già stata firmata. Dopo la determina del commissario Panvini, dei giorni scorsi, ora dovrà seguire una delibera del Consiglio di amministrazione della Marano. Nei prossimi giorni, dopo le festività, sarà convocato. Dovrà poi essere redatto un nuovo statuto che dovrà essere approvato dalla Regione».
Un iter burocratico, quindi, che non si sa quanto potrà durare ma l’aspetto fondamentale è il ricordare perché sono nate queste due ipab e onorare la generosa volontà dei due benefattori: il barone Bonaventura che ha devoluto i suoi beni per destinarle ad iniziative a favore dei minori e delle donne e la signora Francesca Rossi vedova Di Rao che nel secondo dopoguerra si prodigò per realizzare a Giarre una casa di riposo e trovò nel chirurgo Antonino Marano un generoso proprietario che donò il terreno necessario ove costruire l’edificio. La casa di riposo è intitolata al figlio Leonardo.






Le I.p.a.b., istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza sono organismi di diritto pubblico istituite con il regio decreto n. 2841 del 1923 e più volte riformate. In Sicilia ne esistono circa 140 e complessivamente vi lavorano 2000 dipendenti circa, di cui 750 a tempo indeterminato.  Qualche mese fa è stato stimato in oltre 35 milioni di euro il debito totale delle Ipab siciliane; la maggior parte di esse, inoltre, paga con notevole ritardo i propri dipendenti. Molte Ipab non svolgono più attività. 
MGL
Pubblicato sul quotidiano La Sicilia il 5 gennaio 2016

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