Giarre, com'è difficile creare una startup di successo

Le start up, come nascono, quali e quante hanno successo, sono state venerdì sera l’argomento di un incontro tenutosi nella nuova sede della Camera del lavoro, in via Garibaldi n. 7, e organizzata dall'associazione “Generazione Giarre”. Titolo dell’incontro "Start up generation, impresa e innovazione dell'era digitale". A illustrare l’accattivante argomento Piero David, dell’Università di Messina e ricercatore Cnr, Aldo Missale, direttore Capiit dell’Università di Catania, Dario Lo Giudice del Cto equinvest, venture capital e crowdfunding e Alessia Zuppelli, Social media strategist e blogger dell’Huffington Post).  
Dinanzi ad un pubblico formato soprattutto di giovani, gli esperti hanno spiegato quanto sia davvero difficile lanciare una start up vincente: non basta solo avere una buona di idea, molto spesso le start up sono impresentabili e hanno business plan impresentabili. Tra gli ingredienti necessari per sfondare vi è l’avere un buon progetto, magari già un prototipo, un team di lavoro competente ed eterogeneo e, soprattutto, finanziamenti. Strategico brevettare l’innovazione.




Benchè la strada sia tutta in salita incoraggiante è stata l’esperienza di una start up giarrese: la Tekné Italia, con sede in via Settembrini, che produce carretti per il gelato esportati all’estero: dall’Islanda all’Arabia Saudita.
MGL
Pubblicato sul quotidiano La Sicilia il 29 dicembre 2015

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