Giarre, pochi spazi per fare sport, le società se li contendono

E’ dura fare sport a Giarre. La carenza di spazi è un problema che crea non poche difficoltà non solo a chi pratica attività motoria ma soprattutto alle società e associazioni sportive, al punto che i pochi spazi disponibili, anche se malconci, sono molto ambiti, in mancanza di meglio. E’ il caso dei locali sottostanti la mega tribuna che costeggia il campo di atletica. La famosa incompiuta la cui foto ha fatto il giro del mondo. La tribuna è inagibile, ma gli stanzoni sottostanti, dall’epoca della giunta Toscano, pare siano stati messi a disposizione di associazioni sportive che li utilizzano come spogliatoi. Tra le due società che attualmente operano all’interno di questi locali la Asd Junior Giarre e la Aetna Sprint vi sarebbero divergenze nell’uso di uno questi spogliatoi. Lo conferma Salvatore Bracci, responsabile della Aetna Sprint, associazione sportiva dilettantistica di atletica leggera.  E i rapporti sembrano molto tesi. Il responsabile dell’altra società sportiva la Asd Junior Giarre, Roberto Festa, invece, ci ha invece dichiarato di non saperne nulla.




L’utilizzo di questi spazi da parte di società sportive è una situazione che l’attuale amministrazione ha ereditato. Il sindaco Roberto Bonaccorsi aspetta ulteriori elementi per valutare.
Di recente poi le tribune sono state finalmente collaudate: potranno adesso i locali sottostanti essere affidati, con tutti i crismi, a associazioni sportive? Si spererebbe di sì, ma secondo il consigliere Gabriele Di Grazia invece no. Di Grazia aveva sollecitato il collaudo statico delle tribune per avviare un percorso che consenta alla cittadinanza di fruire "legalmente" di questa struttura. «E’ assurdo pensare – dice – che l’Ente possa affidare a terzi locali che sono privi di agibilità. Chi si può assumere tali responsabilità? Il certificato di agibilità – ricorda Di Grazia - è il documento che attesta la sussistenza delle condizioni di sicurezza, igiene, salubrità, risparmio energetico degli edifici e degli impianti tecnici negli stessi installati valutate secondo quanto dispone la normativa vigente». 
Maria Gabriella Leonardi
Pubblicato sul quotidiano La Sicilia il 16 ottobre 2015

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