Giarre, locali inagibili, gli uffici dei servizi sociali devono essere trasferiti

Scrivanie e sedie in mezzo all’acqua, impianto di rete in tilt e un corto circuito. Le ultime piogge hanno assestato un duro colpo agli uffici comunali dei servizi sociali, che si trovano al primo piano del palazzo delle culture, un edificio che necessita di una importante ristrutturazione. Ma malgrado ciò gli uffici hanno continuato a lavorare per non creare disagi all’utenza, cioè alle fasce più deboli della popolazione. Tre stanze sono inagibili in quanto allagate, umide, insalubri e maleodoranti. In una quarta è saltata la rete internet, fondamentale per uffici che comunicano ogni giorno con il ministero dell'Interno e la Regione per seguire progetti che coinvolgono i 10 comuni del distretto socio-sanitario, di cui Giarre è capofila. La responsabile dei servizi sociali, Anna Vasta, spiega: «Da tanto tempo, per via di infiltrazioni di acqua piovana, si creavano grossi disagi. Abbiamo sempre cercato di arrangiarci alla meno peggio nelle stanze che ancora si potevano utilizzare. Dopo le piogge del 28 settembre la situazione è diventata insostenibile. Ringrazio tutti i miei colleghi che, insieme a me, e con senso di responsabilità, hanno portato avanti il lavoro per continuare a dare un servizio alla cittadinanza. Per una settimana è stato sospeso il ricevimento, ripreso oggi, lunedì (ieri ndc). Ci siamo collocati in una stanza per ora libera perché una collega è in ferie. L’amministrazione ci è stata vicina e si sta attivando a 360° per trovare altri locali ove possiamo trasferirci senza creare disagio ad altri».




Gli uffici dovranno essere trasferiti nella sede di viale Federico II di Svevia. Il sindaco Roberto Bonaccorsi conferma che da tempo si pensava a questo trasferimento e che il tutto ha subito un’accelerazione negli ultimi giorni. «Tutti i dipendenti – aggiunge l’assessore alle politiche sociali Giovanni Finocchiaro - devono potere lavorare in un luogo degno del lavoro che svolgono, a breve gli uffici dei servizi sociali saranno trasferiti».
Maria Gabriella Leonardi
Pubblicato sul quotidiano La Sicilia il 13 ottobre 2015

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