M5S chiede a Comune di Giarre di adeguarsi a legge anti amianto

Il parco regionale di Trepunti, incompiuta ridotta a discarica,
anche di eternit
Applicare anche a Giarre quanto previsto dalla legge regionale n.10 del 2014 riguardante le “Norme per la tutela della salute e del territorio dai rischi derivanti dall'amianto”. E’ la richiesta che il meet up del Movimento 5 stelle Giarre ha protocollato ieri in Municipio.
Sono tante le emergenze/urgenze che il Comune deve affrontare e fra queste, di certo, l’amianto non è fra le priorità. Tuttavia, mentre negli altri casi sono necessari esborsi di denaro, questa legge aveva previsto dei contributi per gli interventi di bonifica e anche delle premialità per i comuni virtuosi. L’art.10 della legge, infatti, recita: «L’Assessore regionale per l’energia ed i servizi di pubblica utilità emana, entro 30 giorni dall’adozione del Piano regionale (…), un bando per la concessione di contributi ai comuni, singoli o associati, finalizzato alla rimozione, trasporto, stoccaggio e conferimento all’impianto di trasformazione di cui all’articolo 14 dei manufatti in amianto presenti nei siti, negli impianti, negli edifici e nei mezzi, pubblici e privati».




E di certo approfittare di questa legge sarebbe stato molto più conveniente rispetto a bonificare le varie microdiscariche in cui è presente anche amianto. L’ultima rinvenuta, in ordine di tempo, si trova nei pressi della Giarre-Nunziata. Un altro deposito di eternit si trova nel prolungamento di via San Matteo.
L’amianto era molto utilizzato nell’edilizia nei passati decenni, prima che si scoprisse la sua pericolosità. Bonificarlo richiede una procedura complessa e costosa per questo, purtroppo, la soluzione più veloce che i privati e gli operai trovano è quella di abbandonare lastre di eternit in qualche spazio pubblico nascosto. Loro corrono dei rischi a maneggiare eternit e per il Comune la bonifica è troppo costosa.
La legge, di cui i 5 stelle sollecitano il sindaco e il Consiglio comunale ad applicare a Giarre, obbliga anche i comuni ad adottare un “Piano comunale amianto”, redatto sotto la vigilanza dell’Ufficio amianto del Dipartimento regionale della protezione civile”. I comuni devono anche predisporre, nel sito web istituzionale, un apposito modulo standard al fine di accelerare ed agevolare il censimento dell'amianto nel territorio comunale. Un inizio per affrontare un problema comunque ineludibile.
Maria Gabriella Leonardi
Pubblicato sul quotidiano La Sicilia il 19 settembre 2015

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