Dopo 10 anni Comune di Giarre colloca recinzione in viale Mediterraneo

Con soli dieci anni di ritardo, il Comune di Giarre, in questi giorni, sta collocando, finalmente è il caso di dire, la recinzione su viale Mediterraneo, nella frazione di Macchia, nei pressi delle fontane. «Questa recinzione andava collocata dieci anni fa – afferma il vice sindaco Salvo Patanè -. Anche se si trova al confine tra la strada e un terreno privato, è stato il Comune a espropriare una porzione di terreno per realizzare la strada e per questo motivo toccava al Comune apporre la recinzione».
L’assenza di questa recinzione ha, forse, favorito, nel corso degli anni, l’abbandono di rifiuti anche nel terreno privato. Rifiuti che, però, è assurdo siano abbandonati nei pressi di tre fontane a cui decine di persone, ogni giorno, attingono acqua. A nessuno viene il voltastomaco nel riempire damigiane d’acqua in mezzo alla spazzatura? Spesso non si può fare neanche a meno di camminare sopra i rifiuti. Viene da chiedersi: le persone che invece di acquistare pacchi di bottiglie di acqua al supermercato preferiscono venire qui a prendere l’acqua che sgorga dalle sorgenti dell’Etna non dovrebbero essere quelle più amanti di ciò che è naturale del nostro territorio? Come possono poi queste stesse persone abbandonare rifiuti proprio in questo posto? Insomma, tra tutte le discariche, forse questa è quella che dà la misura del degrado in cui una parte di residenti di questa zona si è abituata a vivere. Non tutti sono così, ovviamente. Perché ci sono stati anche cittadini che, non tollerando i rifiuti nei pressi di queste fontane, hanno preso l’iniziativa di raccogliere la spazzatura lasciata da altri.




Il Comune prima di collocare, con propri operai, questa recinzione ha, nei giorni scorsi, rimosso la spazzatura utilizzando con un veicolo apposito. Ma da subito sono stati in tanti ad essere scettici sulla durata di questa pulizia. «L’assenza in questi anni di questa recinzione non attenuta il giudizio sulle persone autolesioniste a sporcare questo sito – commenta Patanè – probabilmente questa recinzione avrebbe scoraggiato in parte l’abbandono di rifiuti e diminuito l’impatto visivo».
Maria Gabriella Leonardi
Pubblicato sul quotidiano La Sicilia il 22 agosto 2015

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