Giarre, progetto dei servizi sociali per una comunità diurna per minori

Per la prima volta a Giarre nascerà una comunità diurna per minori. Giovedì la giunta comunale ha approvato il progetto dei servizi sociali per realizzare questo tipo di comunità sinora inesistente a Giarre.
Il progetto sarà finanziato con fondi comunali e sarà destinato a otto minori (sia maschi che femmine) appartenenti a nuclei familiari con difficoltà gestionali nelle relazioni familiari, con difficoltà ad assolvere adeguatamente il proprio compito educativo e con rischi di emarginazione; sarà data precedenza ai minori che hanno un provvedimento del Tribunale.
Il progetto nasce per evitare un traumatico allontanamento da casa dei minori che vivono una situazione di difficoltà all’interno della loro famiglia. La comunità diurna, senza togliere il minore dal proprio nucleo familiare, promuove un’azione educativa mirata ad emancipare il ragazzo e la sua famiglia dal percorso assistenziale.
La realizzazione di questa comunità diurna sarà anche più conveniente per il Comune che prevede di ridurre il numero degli inserimenti di minori in strutture residenziali e di conseguenza ridurre anche i costi economici. La retta di accoglienza presso una comunità residenziale è, infatti, di 2326 euro, mentre la retta mensile in un centro diurno è di 1000 euro al mese.



Nel periodo scolastico la comunità dovrà essere aperto da lunedì a sabato dalle 12 alle 19, e nel periodo estivo, da lunedì a sabato dalle 10 alle 17.
La comunità diurna sarà gestito da una cooperativa che sarà individuata tramite bando. All’interno della comunità dovranno essere svolti incontri formativi, attività ludiche, sportive e ricreative, dovrà essere garantito il supporto psicologico, incontri periodici con il servizio sociale, incontri mensili con le famiglie e l’educativa domiciliare nei confronti della famiglia. Nella comunità dovranno, quindi, operare varie figure: educatori professionali, uno psicologo e un inserviente. Dovrà anche promuovere e favorire la riappropriazione e il recupero delle funzioni educative dei genitori e attivare e coinvolgere le risorse del territorio.
Maria Gabriella Leonardi
Pubblicato sul quotidiano La Sicilia il 25 luglio 2015

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