Terzo software acquistato dal Comune di Giarre e mai usato

Un software per rendere il Comune di Giarre una sorta di agenzia di raccolta pubblicitaria è stato acquistato nel 2012 dal Comune di Giarre. Si chiama Digital signage ed è una forma di comunicazione di prossimità in spazi pubblici aperti o dentro edifici, nota anche come cartellonistica digitale, con contenuti mostrati ai destinatari attraverso schermi elettronici ovideoproiettori. Un acquisto a dir poco assurdo soprattutto perché l’ufficio comunale competente non ne sapeva nulla e il servizio non è stato mai attivato.
Il sistema di “Digital signage” è stato acquistato dal Comune di Giarre attraverso la determinazione del Dirigente della Gestione risorse ed organizzazione n° 168 del 2 aprile 2012 che accetta ed approva il contratto di noleggio a 30 bimestri, con un  canone bimestrale di Euro 1.853 più Iva. A questo importo va aggiunta una spesa una tantum di €12mila337 più iva. Totale 83mila euro circa per la fornitura.
Nella proposta formulata da Telecom il servizio fornito è descritto come la nuova frontiera della comunicazione dell’advertising che consente di «comunicare dove serve, quando serve, a chi serve ed in modo adeguato, attraverso una rete di display posizionata direttamente nei locali e punti di vendita di interesse». Stimata pure una crescita a due cifre del fatturato  per i successivi 5-7 anni. Invece il Comune anche allora navigava in pessime acque e dopo pochi mesi ha dichiarato lo stato di predissesto.
Anche quest’assurda e inutile spesa è stata scoperta dal sindaco Roberto Bonaccorsi, sempre più isolato politicamente. E per questo nessuno si indigna o si strappa le vesti. In tutto ciò chi mai risarcirà i cittadini ignari del fatto che i loro soldi siano stati spesi così?





Il “Digital signage” è il terzo costoso acquisto fatto dal Comune di Giarre di un servizio poi mai usato. A scoprirli il sindaco Bonaccorsi. I precedenti sono stati un software per la gestione dell’ufficio per le relazioni con il pubblico, costato  180mila euro e l’Early Warning, un web-software per allarmare determinate istituzioni in caso di calamità; costo 120mila euro. Tutti e tre i servizi non sono stati mai usati dall'Ente.
Maria Gabriella Leonardi
Pubblicato sul quotidiano La Sicilia il 31 maggio 2015 

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