L'ex ospedale di Giarre sotto la lente di ingrandimento dei deputati M5S

L’attuale rete ospedaliera rispetta i parametri della legge Balduzzi? Sono possibili modifiche? L’ospedale di Giarre, insieme ad altri nosocomi della provincia, è passato sotto la lente d’ingrandimento dei deputata nazionale del Movimento 5 stelle Giulia Grillo e del deputato regionale sempre 5 stelle Angela Foti. Entrambe, nei giorni scorsi, hanno visitato le strutture ospedaliere e a Giarre hanno anche ricevuto un’ampia documentazione dai rappresentanti della Rete delle associazioni.
Durante la visita nella struttura di via Forlanini sono emerse varie criticità_  «Chiunque – riferisce il deputato Angelo Foti - può entrare e girovagare in ale vuote o dove ci sono ambulatori perchè mancano indicazioni chiare. La guardia medica e il consultorio sono stati spostati dal centro della città in via Forlanini e, a nostro avviso, questo trasferimento disorienta di più il paziente e sembra una scelta più per volere riempire  un ospedale svuotato piuttosto che per dare risposte alle persone».
I due deputati hanno anche visitato il reparto di geriatria: «Operatori e pazienti – dice la Foti - ci hanno riferito i disagi nel fare visite ed esami che richiedono continui spostamenti in ambulanza da Giarre e Acireale».
Anche sul piano strutturale sono state inevitabili delle valutazioni: «La struttura racconta di ingenti investimenti fatti nel passato che finiscono per ridursi ad uno spreco se non vi è poi un adeguato uso».
I deputati stanno approfondendo il materiale e i dati raccolti per poi formalizzare delle proposte. «I comuni di questo territorio – continua Angela Foti - sono collegati e serviti male, certe scelte appaiono insensate e le persone non hanno avuto neanche il tempo di abituarsi alla modifica dei servizi». I deputati intendono anche verificare i reali risparmi o se, invece, i servizi sostitutivi al pronto soccorso (vedi le ambulanze medicalizzate) non abbiano poi un costo pure maggiore del tenere il pronto soccorso aperto.


Il tutto senza perdere di vista il contesto: «Tutta la sanità catanese – spiega Angela Foti - va guardata nel suo insieme. C’è il timore che se verrà aperto l’ospedale San Marco di Librino chiuderanno tanti altri ospedali: è un sospetto che abbiamo, sempre più fondato e notiamo la tendenza a concentrare gli ospedali nella città metropolitana e lasciare il territorio sguarnito».  
Maria Gabriella Leonardi
Pubblicato sul quotidiano La Sicilia il 23 giugno 2015

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