Ha riscosso successo tra gli studenti e gli insegnanti della Scuola secondaria di I Grado del 2°istituto comprensivo la conferenza tenuta della Polizia postale di Catania, nell’auditorium del plesso “M. Alessi", sui rischi connessi all'uso improprio delle nuove tecnologie informatiche.
L’incontro, rivolto agli alunni delle seconde classi della Scuola secondaria di I grado di via Trieste e della classe prima di Trepunti, ha approfondito i “Pericoli della Rete”. L’agente scelto Claudio Luca Mammano ha esposto le diverse tipologie di pericolo nelle quali ci si può imbattere sul web.
I “Nativi digitali” spesso hanno inadeguata percezione dei rischi a cui vanno incontro e dei reati che commettono, per esempio nel falsificare la propria data di nascita per creare un profilo Facebook; così come parlare male dei compagni o postare foto di se stessi o di altri senza l'autorizzazione dei genitori.
L'agente ha precisato che anche per uno solo di questi reati, percepiti dai ragazzi come semplici bravate, si possono rischiare guai giudiziari. «I reati informatici, la pedofilia, la sicurezza on-line, gli acquisti virtuali, le chat rooms, le dipendenze da Internet – riferisce l’insegnante Angela Sciortino - sono stati i temi rilevanti dell'incontro, conclusosi con l'esortazione del dott. Mammano ai ragazzi a riscoprire i valori della solidarietà, a non rendendosi complici di episodi ignominiosi, a non “tacere” ma a raccontare a genitori o docenti anomalie riscontrate durante l'uso della Rete, a non fidarsi degli sconosciuti».
L'agente ha precisato che anche per uno solo di questi reati, percepiti dai ragazzi come semplici bravate, si possono rischiare guai giudiziari. «I reati informatici, la pedofilia, la sicurezza on-line, gli acquisti virtuali, le chat rooms, le dipendenze da Internet – riferisce l’insegnante Angela Sciortino - sono stati i temi rilevanti dell'incontro, conclusosi con l'esortazione del dott. Mammano ai ragazzi a riscoprire i valori della solidarietà, a non rendendosi complici di episodi ignominiosi, a non “tacere” ma a raccontare a genitori o docenti anomalie riscontrate durante l'uso della Rete, a non fidarsi degli sconosciuti».
Maria Gabriella Leonardi
Pubblicato sul quotidiano La Sicilia il 31 maggio 2015
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