Affidare in gestione a privati l'ex macello di piazza Ungheria, a rischio degrado.

I consiglieri comunali accendono i riflettori su due luoghi di Giarre che soffrono dell’abbandono o che richiedono interventi. Partiamo dall’ex macello di piazza Ungheria, ieri pomeriggio la IVª commissione consiliare ha effettuato una ricognizione. La struttura si presenta in ottime condizioni ma rischia il degrado: dinanzi all’ingresso vengono di norma depositati rifiuti e per questo l’ex macello è diventato ricettacolo di animali randagi.
I consiglieri hanno una proposta per salvare questa struttura: «Pensiamo di proporre l’affidamento in gestione – dice il presidente della IVª commissione, Vincenzo Mangano, di “Articolo 4” – due sono le ipotesi: o realizzarvi un chiosco o una sorta di mercato rionale. La prima ipotesi pare meno fattibile e ha suscitato delle riserve mentre ha suscitato consensi l’ipotesi di realizzare all’interno dell’ex macello una vendita, normata, di prodotti tipici, sulla scia di quanto accadeva qui in passato. Intendiamo tornare qui insieme all’assessore al ramo e al dirigente per valutare la modalità migliore per portare avanti questa idea, se con un atto di indirizzi o se, invece, l’amministrazione pensa di potere fare propria questa istanza».
Riflettori accesi ieri dai consiglieri comunali anche in un altro spiazzo cittadino, stavolta in periferia, nella frazione di Miscarello. E’stata, infatti, chiusa l’area adibita un tempo a parcheggio e che si trova sotto la villetta. In occasine delle piogge, infatti, in una proprietà privata attigua e sottostante il parcheggio si sono registrati dei danni. Secondo quanto riferito dal proprietario ai consiglieri, quando piove le acque dalla strada si immettono nel parcheggio e da qui scaricano nel terreno privato.




Per ovviare a questo problema è stato realizzato un muretto che perlomeno limita il flusso dell’acqua. Di fatto l’area adibita a parcheggio è stata chiusa con rammarico di chi in estate organizza delle manifestazioni di aggregazione nella piazza di Miscarello.
Della questione si è discusso ieri durante un sopralluogo della Vªcommissione consiliare, presieduta da Patrizia Caltabiano, di Città viva. «Il problema non è solo l’acqua piovana e i danni che provoca – spiega la presidente Caltabiano – anzi, questo problema ne ha messo in luce altri: l’area, infatti, non è stata mai collaudata, non esistono parapetti e sinora è stato usata impropriamente. Non esistono, al momento, soluzioni di facile attuazione». Il collaudo richiede somme non alla portata del Comune con le note difficoltà finanziarie.
Maria Gabriella Leonardi
Pubblicato sul quotidiano La Sicilia il 30 giugno 2015

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