Un disegno per privare Giarre di un pronto soccorso per creare ad Acireale un presidio di I livello, i timori delle associazioni giarresi

Un disegno per privare Giarre del proprio diritto a un pronto soccorso al fine di accrescere il bacino di utenza di Acireale e creare le condizioni perché nell’ospedale di Acireale si crei un D.e.a., cioè un Dipartimento d’emergenza e accettazione, una versione più evoluta e potenziata del pronto soccorso che può garantire interventi d'emergenza più impegnativi.
Secondo la "Rete delle associazioni jonica" sembra che ci sia questo disegno. Se n’è parlato ieri in conferenza stampa nella sede dell’associazione l’Agorà. In pratica, secondo il decreto Balduzzi (a cui si richiama il piano sanitario della Regione Siciliana del 14 gennaio scorso) ai bacini di utenza tra gli 80mila e i 150mila abitanti spetta un presidio ospedaliero di base. Giarre ha un bacino di 88mila abitanti, Acireale di 140mila. 
Ma ai bacini di utenza tra i 150mila e i 300mila abitanti spettano dei presidi ospedalieri di I livello, con i D.e.a. di I livello e tutte le specialità mediche. Il timore delle associazioni è quindi questo: la politica regionale è quella di privare Giarre di un ospedale, accorpare questo bacino di utenza a quello di Acireale per raggiungere 220mila abitanti e creare le condizioni per un presidio di I livello.  «Ma è questo quello che serve ai cittadini di Giarre ed Acireale e del loro circondario? – ha detto ieri Angelo D’Anna -. Ai cittadini di questi comuni servono due pronto soccorso che diano le risposte immediate. Poi per i casi più gravi, a pochi chilometri c’è il Cannizzaro che è il miglior pronto soccorso della Sicilia».
Ma ieri la Rete ha voluto puntualizzare anche di essere stata ignorata tutte le volte che ha chiesto di essere ascoltata: dalla richiesta di costituzione di un tavolo tecnico permanente presentata al sindaco, alla commissione sanità all’Ars che ha ascoltato tutte le comunità siciliane che ne hanno fatto richiesta, tranne che Giarre. Da qui la richiesta, d’ora in poi, di un maggior coinvolgimento.
Le associazioni si stanno muovendo anche sul piano legale e stanno preparando una denuncia per interruzione di pubblico servizio. «Cercheremo di alimentare l’onda che si è creata in questi giorni – ha detto Angelo Larosa, uno degli organizzatori delle manifestazioni di protesta – e vogliamo vedere quando sarà attuato il "contentino" che ci è stato accordato lunedì durante la riunione all’Asp».




La marcia per il diritto alla salute, prevista per ieri sera, è stata rinviata a giovedì 28 alle ore 20,30 e partirà da villa Pantano a Riposto per giungere a Giarre. Confermata per oggi la manifestazione studentesca e dei cittadini in difesa dell’ospedale. Il ritrovo è alle ore 9 alla villa Pantano di Riposto. 
Maria Gabriella Leonardi
Pubblicato sul quotidiano La Sicilia il 27 maggio 2015

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