Nel 2012 il Comune di Giarre acquistò un altro sofisticato software costoso e mai usato

Un altro software costoso comprato dal Comune e mai usato. A quanto pare, infatti, il software di 183mila euro per la gestione delle relazioni con il pubblico acquistato, negli scorsi anni, dal Comune di Giarre e mai usato, di cui vi abbiamo riferito qualche giorno fa, non era il solo.  Ne spunta fuori adesso almeno un altro. Stavolta si tratta della fornitura, da parte di Telecom Italia, del sistema di “Early Warning”, un web-software che, come spiega la nota tecnica: «si interfaccia alla rete locale con lo scopo di fornire un sistema che permetta di allarmare determinate istituzioni prestabilite in caso di necessità e/o emergenze quali alluvioni, terremoti, eccetera. La soluzione proposta permetterà all’applicativo web, di diramare allarmi tramite e-mail, fax ed sms ad utenti che verranno registrati in fase di installazione attraverso un back end. Tale sistema permetterà l’inserimento di numeri di fax, di telefonia mobile ed indirizzi e-mail». 
Insomma, un programma davvero avveniristico, soprattutto per il Comune di Giarre. Peccato che anche questa volta il servizio non è mai stato attivato e l’ufficio competente non ne sapeva nulla. Secondo quanto riporta la Determinazione del Dirigente della gestione risorse ed organizzazione n° 179 del 12 aprile 2012, il contratto di noleggio a 30 bimestri ha un  canone bimestrale di 3mila342,00 euro più Iva (oggi Euro 4mila077,24). La spesa complessiva impegnata per i sei anni di contratto è di 122mila317,20 euro. Che in pratica sono 122mila euro spesi per niente, visto che il programma non è stato mai usato.






Inoltre, la proposta formulata da Telecom in data 12-04-2012 è stata accettata lo stesso giorno. Insomma, senza esitazione. Come poi spiegare ai giarresi che il Comune dissesta se in passato i soldi sono stati spesi così? E le tasse comunali e le tariffe al massimo e i sacrifici dei giarresi per pagarle servono per buttare i soldi così?
Maria Gabriella Leonardi
Pubblicato sul quotidiano La Sicilia il 26 maggio 2015

Commenti