Gli artigiani dell'Ula di #Giarre spiegano la "buona scuola" che vorrebbero

Un momento di un laboratorio del progetto Minerva
Lunione liberi artigiani di Giarre, presieduta da Diego Bonaccorso, interviene sulla discussa riforma della scuola per dire quale è la riforma che il mondo imprenditoriale, e in particolare artigianale, vorrebbe. L’associazione, in particolare si sofferma sull’alternanza scuola lavoro prevista dalla riforma.   Infatti, L’Ula-Claai, con il progetto Minerva, da anni offre il suo innovativo contributo pedagogico e didattico mirato allo sviluppo della cultura del lavoro nella scuola, partendo dalla scuola di base, nella certezza che sia la via maestra per dare ai giovani l’approccio e in seguito le competenze e le conoscenze necessarie per guardare il futuro con maggiore ottimismo. «Auspichiamo – dicono dall’Ula - che una Buona Scuola tenga conto dell’importanza dell’educazione alla cultura del lavoro, immettendola come materia nei curricoli scolastici». L’associazione  auspica che nelle scuole  superiori si attivino le “Botteghe Scuola”, utilizzando la competenza, l’esperienza e la professionalità degli artigiani, che hanno il titolo di maestro artigiano. 



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Noi dell’Ula-Claai con il progetto Minerva abbiamo già sperimentato con le scuole questo percorso ed i risultati sono stati molto lusinghieri, sia nei giovani, sia nel corpo docente che nel mondo imprenditoriale». Il “sogno” dell’Ula è quindi quello di rendere più appetibile il mondo artigianale  per creare un futuro maestro artigiano o un imprenditore più preparato per competere in un mondo sempre più esigente e globalizzato.

Maria Gabriella Leonardi
Pubblicato sul quotidiano La Sicilia il 24 maggio 2015

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