Bicentenario comune di Giarre, una festa semplice e solenne ma per pochi


Avrebbe dovuto essere una festa più in grande stile quella per i 200 anni del Comune di Giarre. Ma le circostanze non lo hanno permesso: dagli enti superiori non sono arrivati i fondi sperati e il Comune, a un passo dal dissesto, non poteva fare spese inopportune.




Grande assente alle celebrazioni di ieri, come in tante occasioni, la
cittadinanza. In mattinata, nell’atrio del Comune, per la seduta
straordinaria e solenne del Consiglio comunale erano presenti solo numerose
autorità civili, militari e religiose. Una seduta di quelle che resteranno
nella storia. Presenti anche i sindaci dei comuni uniti a Giarre 200 anni
fa: Riposto, Santa Venerina, S.Alfio e Milo. Tra loro anche il primo
cittadino di Cismon del Grappa, comune gemellato con
Giarre e che conta di ricambiare l’invito nel 2019, quando celebreranno i
100 anni del ritorno dei profughi cismonesi da Giarre a Cismon.

Il presidente del Civico consesso, Francesco Longo, ha aperto con
emozione la seduta ricordando anche i momenti difficili vissuti dalla
comunità giarrese nel corso dei due secoli ma affrontati con la
schiena dritta e determinazione. Il sindaco Roberto Bonaccorsi ha
presentato la cerimonia definendola solenne ma semplice per via del
momento difficile che attraversa tutta la Nazione. « Proprio in questi
momenti – ha detto il sindaco - prevale la parte migliore della città,
quella che riflette sui propri valori migliori e li riconosce, ringraziando
coloro che li hanno rappresentati al meglio. Mi auguro che il senso di
responsabilità prevalga sui  particolarismi ed i valori migliori, che hanno
contraddistinto la storia della nostra città,  possano affermarsi». Sono
seguiti per tutta la mattinata numerosi interventi da parte delle autorità
presenti. Nell’atrio del Comune è stata svelata una lapide commemorativa
recante la scritta: «Nel bicentenario dell’autonomia comunale Giarre
ricorda tutti i suoi Figli. Consegna alle nuove generazioni le
testimonianze d'intelletto e d'ingegno affinché,
con passione civica, ciascuno edifichi
la nuova Comunità cittadina».

In serata nell’atrio del Comune il vescovo di Acireale, Antonino
Raspanti, ha presieduto
la messa solenne per il patrono s.Isidoro. Ieri infatti era anche la
festa patronale, il Duomo ancora ingabbiato dai ponteggi del cantiere
incompiuto, non poteva accogliere i fedeli e l'atrio comunale si
e'rivelato uno splendido ambiente per ospitare la celebrazione. "Nel
continuare a inventare questa citta' - ha detto mons. Raspanti-
e'nostro dovere ritrovare i nostri talenti e occorre che costruiamo in
sintonia con Dio".
 
 Il  simulacro di S.Isidoro è stato portato, dopo la messa, in
processione sino al Duomo.
In serata, il concerto della la Fanfara della Marina Militare Italiana  ha concluso il giorno del compleanno di Giarre.

Maria Gabriella Leonardi
Pubblicato sul quotidiano La Sicilia il 16 maggio 2015

Commenti