Giarre, associazioni insoddisfatte dall'incontro catanese assessorere Borsellino-Asp-Sindaci/consiglieri

Non basta alle associazioni il risultato raggiunto a Catania nell’incontro tra l’assessore regionale Borsellino, i vertici dell’Asp e i sindaci del territorio. I rappresentanti delle associazioni Confcommercio, l’Agorà, Fondazione Nuovo Mezzogiorno, Città Viva, Riposto bene comune e comitati territoriali ed Effetto Domino, facenti parte della Rete delle associazioni, si sono riuniti ieri pomeriggio a Giarre. Le associazioni dichiarano di «ritenere insoddisfacente il risultato ottenuto dai rappresentanti istituzionali al fine di garantire un pieno diritto alla salute e, valutando necessaria l’apertura del Pronto soccorso, continueranno la loro azione di protesta».
Per questa sera è prevista in piazza Duomo a Giarre una fiaccolata per il diritto alla salute. Per domani mattina è prevista, invece, una manifestazione degli studenti degli istituti superiori di Giarre e Riposto con un corteo che partirà da Riposto e si congiungerà con un altro corteo di studenti a Giarre.
«Si valuteranno – continuano le associazioni – altre azioni, di volta in volta, vigilando sull’attuazione di quanto promesso». Insomma la mobilitazione prosegue.





Sulle vicende di questi giorni è intervenuto, con una nota, anche la FSI-CNI Coordinamento nazionale infermieri Sicilia aderente alla Federazione sindacati indipendenti. Maurizio Cirignotta Dirigente Sindacale FSI-CNI ed RSU all’Asp 3 ha dichiarato che gli operatori del 118 è arrivato da Mascali sul posto in soli 12 minuti in quanto l’altra ambulanza era impegnata sul territorio per un TSO: 
«Il sistema certamente funziona ma l’anello mancante della catena è proprio il pronto soccorso di Giarre che non ha un servizio adeguato alle esigenze del territorio, infatti i tempi ed i costi si sarebbero dimezzati. Le colpe, quindi, non possono ricadere sempre sugli operatori 118 che puntualmente subiscono le aggressioni perché in prima linea, ma sulla dirigenza dell’ASP 3 e della Regione che deve prendersi tutte le responsabilità dei fatti accaduti, solo nell’arco di 30 giorni sono morte ben due persone per ritardi o altro». Per Cirignotta occorre quindi «dare input ad una maggiore organizzazione sanitaria del territorio in riferimento alle emergenze e ad un maggior impegno da parte della della nuova dirigenza dell’Asp 3 di Catania da un lato, e dalla Regione siciliana dall’altra ad assumere personale sanitario e rivedere la rete ospedaliera».
Maria Gabriella Leonardi
Pubblicato sul quotidiano La Sicilia il 26 maggio 2015

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