Giarre, si è dimesso il sindaco... ma è un pesce d'aprile

«Stanco di una maggioranza sfaldata che impedisce qualsiasi slancio, si è dimesso il sindaco di Giarre, Roberto Bonaccorsi!» La clamorosa notizia è stata divulgata ieri via web, dal sito Gazzettinonline e come un fulmine a ciel sereno ha scosso la città per tutta la mattinata. Gente incredula, sostenitori amareggiati, gufi entusiasti, giornalisti a caccia di conferme, consiglieri preoccupati per il gettone di presenza per telefono e sui social network hanno cercato spasmodicamente di saperne di più. Tutti però avevano dimenticato che ieri era l'1 aprile e forse nella storia recente di Giarre mai un pesce d'aprile ha avuto più successo di questo. 
L'articolo riportava una fantomatica nota stampa di poche righe con la dichiarazione del primo cittadino giarrese, accompagnata poi da una dichiarazione di un esterrefatto senatore Pippo Pagano che, secondo quanto riferiva lo stesso articolo, aveva appreso la notizia mentre si trovava a Roma. 
Nell'occhio del ciclone i buontemponi di Gazzettinonline tempestati di telefonate. In tanti sono cascati nel tranello e non solo per ingenuità: un paio di mesi fa, era stato lo stesso Bonaccorsi che non aveva escluso le proprie dimissioni, dinanzi al venir meno in Consiglio comunale di una maggioranza certa su cui poter contare. La notizia era, quindi, verosimile e anche per questo ieri mattina era rovente anche il telefono del primo cittadino giarrese che, peraltro, essendo impegnato in un incontro in una scuola non ha potuto rispondere al telefono nelle prime ore della mattinata. E questo non ha fatto che aumentare i timori di chi credeva che la notizia fosse vera.




 
Roberto Bonaccorsi ha accettato col sorriso lo scherzo, di cui in parte era già stato avvisato il giorno prima. «Ho ricevuto mille telefonate di solidarietà che mi incitavano a continuare - ci ha dichiarato - e quei pochi che avevano festeggiato saranno rimasti delusi».
Tra le telefonate di solidarietà giunte a Bonaccorsi anche quella del sindaco di Acireale Roberto Barbagallo che ieri, invece, è stato arrestato… da un altro pesce d’aprile. Ma ad Acireale non se la sono bevuti.
Maria Gabriella Leonardi
Pubblicato sul quotidiano La Sicilia il 2 aprile 2015

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